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Vi siete mai domandati perché quando guardiamo una commedia romantica la definiamo dolce? Quando visioniamo qualche scena più spinta bolliamo il film come piccante? Quando vediamo scene di guerra particolarmente cruente le cataloghiamo come crude? Forse no, poiché è un atto così spontaneo che risulta quasi involontario. Ma è proprio questo il senso della Cinegustologia®, nuova arte -  nonché materia universitaria – inventata ed insegnata da Marco Lombardi,  docente di Cinema ed Enogastronomia in alcune delle principali Università italiane, dalla Sapienza di Roma dallo IULM di Milano, fino  all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Insieme a Roberto Conte, Marco ha ideato un Festival innovativo e ‘diverso’, il Festival della Cinegustologia, che si terrà a Trevico (borgo medievale dell’alta Irpinia) iniziato l’8 dicembre 2016 con alcuni eventi e che si svolgerà nell'effettivo dal 5 all’ 8 Gennaio 2017 e dedicato grande regista Ettore Scola, nativo di Trevico e scomparso neanche un anno fa, in collaborazione con gli attigui comuni di Zungoli e Vallesaccarda. Il Festival si compone di numerosi eventi, degustazioni, visite guidate, proiezioni, laboratori  e spettacoli tutti incentrati sul binomio sensi-tavola.

Abbiamo intervistato Marco Lombardi per farci anticipare qualcosa; Innanzitutto, egli ci rassicura sulla ‘cinegustologia’. “Non è un’altra delle tante bizzarrie moderne, è molto semplice " – ci racconta – “è  un nuovo modo di fondere due mondi così diversi, sebbene così simili, il cibo ed il cinema. Il cibo ha un grandissimo potere evocativo; odori, sapori, consistenze sono capaci di suscitare emozioni, sensazioni, irretire i sensi. Associare spontaneamente un film a un piatto o a un vino o viceversa, rappresenta un  modo più autentico per raccontare agli altri, le emozioni trasmesse da quel tipo d’opera d’arte”.

Ma da dove parte l’idea di trasformare qualcosa di così proustiano in un evento? Dietro,  naturalmente, c’è il turismo. Ciò che ha dato la spinta di propulsione è stata la consapevolezza che oggi il turista si sposta quasi esclusivamente in quei territori che riescono a stimolarlo con un’offerta che riesca a fondere diverse variabili: quella culturale, quella enogastronomica e generalmente il cosiddetto bien – être.

 L’Irpinia, fino a qualche anno, fa era una terra meravigliosa ma non sufficientemente valorizzata, ed è proprio attraverso questo Festival che Marco ed i suoi collaboratori mirano a renderla ancora più celebre come spiega : “Evocando attraverso delle pietanze le atmosfere dei film del grande regista Scola, che per me hanno connotazioni di amarezza ed aromaticità, un po’ come i prodotti più famosi di questa regione”. Per Lombardi, infatti, terra non è altro che un intreccio culturale di musica, cinema, letteratura, cucina. La cucina che nei film del regista Irpino, per inciso, è uno dei leitmotiv principali: basti pensare a La Cena, film del 1998 con Vittorio Gassman e interamente ambientato attorno ad una tavola di un ristorante; oppure, andando indietro nel tempo, a Brutti, Sporchi e Cattivi (1976), dove il cibo è vita, ma può anche toglierla (famosissima la scena dell’avvelenamento – previa un piatto di maccheroni -  di Nino Manfredi ad opera della sua famiglia durante una gita in riva al mare, nda); od ancora, in C'eravamo tanto amati (1974), con Aldo Fabrizi e il suo irrinunciabile piatto di spaghetti!
 

Rinsaldare il legame tra Ettore Scola e la sua Irpinia offre anche la possibilità a questa terra di ottenere una rivalsa. In anni in cui siamo costantemente bombardati dai pregiudizi di ogni sorta infarciti di stereotipi circa il Meridione, questo Festival ne promulga una conoscenza genuina ed autentica, epurata dai preconcetti e vera come i prodotti da essa offerti (forse non tutti sanno che Trevico produce ottime castagne, patate e prosciutto già inserito nell’elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali! ).

Insomma, noi di inFOODation non vediamo l’ora di respirare un po’ di aria di questo Festival. Ma prima, ripasseremo sicuramente un po’ di film di Ettore Scola, giusto per farci venire un po’ d’acquolina in bocca!

 

Mary Sorbillo

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