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The Founder è un biopic di John Lee Hancock ed è la storia di Ray Kroc (Michael Keaton) che in pochi anni trasformò – applicando i principi della catena di montaggio fordista alla preparazione degli hamburger – il piccolo chiosco dei fratelli Dick e Mac McDonald (Nick Offerman e John Carroll Lynch) di San Bernardino in California nella più grande catena di fast food in franchising del mondo.

La didascalia finale spiega che McDonald's da’ da mangiare all’1% della popolazione mondiale ogni giorno. Ray Kroc è una delle massime espressioni del sogno americano, che con abnegazione e perseveranza riesce a diventare da un semplice rappresentante di frullatori quale era in uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo. Allo stesso tempo, però, rappresenta l’altra faccia del sogno americano, quella più oscura: perché Kroc riesce nel suo intento tramite un espediente con il quale sposta il tiro dalla vendita di hamburger alla proprietà immobiliare delle numerose filiali progressivamente aperte rescindendo i legami contrattuali con i due fratelli e di fatto calpestando i due ingenui e provinciali inventori.

Secondo il produttore Handfield, sono due le forme di capitalismo rappresentate rispettivamente da Ray Kroc e dai fratelli McDonald: «I fratelli McDonald erano molto simili al capitalismo sostenibile incentrato sul creare un grande prodotto, con un impatto ridotto sul mercato, attento alle condizioni di lavoro dei propri dipendenti. Mentre il progetto di Ray Kroc è l’opposto».

Il film, oltre la buon regia ed un’ottima sceneggiatura di Robert Siegel, si avvale di un’ottima performance dell’attore protagonista Michael Keaton che riesce a passare dalla frustrazione iniziale al cinismo – oltre in campo affaristico anche in quello sentimentale divorziano dalla moglie Laura Dern  per sposare la più giovane e avvenente Linda Cardellini – con notevole disinvoltura. L’attore ha conosciuto una seconda giovinezza cinematografica dopo che Iñárritu lo ha ripescato dal dimenticatoio in cui stava progressivamente finendo, facendo di lui il protagonista di Birdman che gli è valsa una candidatura a miglior attore protagonista. È da segnalare, inoltre, la prova attoriale di John Carrol Lynch (che si era già fatto notare in Zodiac di David Fincher).

Nonostante The Founder sia stato da alcuni definito come il primo film dell’era trumpista, in realtà si muove con maggiore equilibrio rispetto al film/documentario Super Size Me di qualche anno fa che affrontava la tematica con maggiore veemenza ed è senza ombra di dubbio uno dei migliori film di inizio anno.

 

 

Alessio Cacciapuoti

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