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In Basilicata, alle pendici del Monte Vulture, si staglia l’immenso vigneto dell’Azienda vinicola Favuzzi. Il solitario e burbero Enotrio Favuzzi è da solo alla guida dell’azienda, cura le viti e produce un pregiato vino rosso: l’Aglianico. Grazie al trionfo conseguito al World Wine Award, il successo del suo vino ha travalicato i confini nazionali. L’inossidabile e potente Laura Rush, direttrice di un’enoteca di lusso di New York, ha avviato una campagna d’acquisto di aziende vinicole italiane da unificare sotto il suo marchio e vuole mettere le mani anche sul vino di Enotrio. L’asso nella manica di Laura Rush è il giovane e ambizioso Nico, il suo uomo più fidato, che spedisce in Italia per conquistare la fiducia di Enotrio e convincerlo a vendere a loro il suo vino...

Questa la storia di Wine To Loveromantic comedy’ in cui storie familiari e sentimentali si immergono nell’incantevole scenario lucano del Vulture, raccontando la comunità di questa terra, la sua storia, le masserie, i vigneti e il suo vino pregiato: l’Aglianico. Storie animate dalla ‘passione’ per le proprie origini, per la persona amata, per la famiglia, che diventano un viaggio sentimentale nel cuore dell’uomo.

In onda su Raiuno il 4 gennaio, Wine To Love è un tv movie con Ornella Muti e Domenico Fortunato, il quale oltre a interpretarlo ha anche diretto il film: << Il tema fondamentale di questo film, che mi ha affascinato fin dall'inizio, è quello del confronto  del  piccolo  con  il  grande. >> spiega l'attore e regista << Questo tema  ricorre  fra  i  personaggi, fra i territori, fra le idee dei personaggi che  si  incarnano  nelle  loro  azioni  e nei modi di pensare. Il  confronto  del  piccolo  con  il  grande  è  in  ogni  dettaglio  della sceneggiatura e delle  riprese.>>

Girato quasi interamente nel Vulture, una delle aree più importanti della Basilicata dominata dal Monte Vulture, vulcano attualmente spento, che nutre la regione con la sua terra lavica, donando un sapore unico al suo vino, l’Aglianico.

Il film racconta di uomini di una piccola realtà che si apre al mondo intero globalizzato con stupore e meraviglia, ma con l'orgoglio del senso di appartenenza alla propria terra e con la consapevolezza di saper fare qualcosa di buono e di pregiato da proteggere, da donare al mondo con le modalità e il rispetto che si devono ai pezzi di grande artigianato. Da un altro punto di vista è la storia di uomini che abitano il mondo globalizzato, che lo vivono secondo altri rituali, senza gli scrupoli di chi è legato ad un piccolo mondo di provenienza. In particolare la storia si muove tra i vigneti della zona, i laghi di Monticchio, nella suggestiva cornice delle pendici del monte Vulture e Venosa, la città di Orazio, con il suo parco archeologico e la magnifica Chiesa Incompiuta.

Dalla Basilicata il set si sposta anche a New York, in particolare a Manhattan, metropoli sempre in fermento e ancora più affascinante nel periodo natalizio. L’incontro tra il piccolo mondo del Vulture e New York, tra il locale e il globale si mostra come unica strada percorribile per un futuro all’insegna della qualità. 

Attraverso la storia di un viticoltore lucano, burbero e solitario, che si trova per la prima volta a confrontarsi con il potere del mercato e delle speculazioni economiche, si apre la strada a un discorso più ampio sul rapporto universale, e non per forza conflittuale tra il local e il global .

Da una parte si analizza il valore local di un viticoltore attaccato alla tradizione e alla propria terra, dall’altra parte il punto si sposta sul valore global che si declina nelle diverse visioni di vita delle tante piccole storie, soprattutto d’oltreoceano, che popolano questo film. La spettacolare ambientazione naturale della Basilicata, o Lucania, dove l’intensa interazione tra terra, vigna e cultura è scandita dai cicli delle stagioni, diventa punto di partenza e d’arrivo per un romantico viaggio nel cuore dell’uomo, che i suoi ritmi di vita siano quelli di un paesino del Sud Italia o quelli di una metropoli come New York. L’America guarda con occhi particolari alle tradizionali “vigne a capanno” sui colli lucani per seguire il cammino del suo prestigioso vino rosso di struttura, fuori dal panorama italiano nel suo processo di internazionalizzazione che tocca tutto il mondo. Dal local della natura selvaggia al global di un ambiente pronto a recepire e amare il vino di qualità e la sua secolare storia, per poi infine richiudere il cerchio in un vero e proprio ‘glocal’ dove il panorama internazionale sposa quello locale segnando la rinascita del vino e delle persone che l’hanno inseguito.

In questo sodalizio imprescindibile fra local e global, Wine to love diventa per culture differenti il ponte verso l’Italia e il ponte che dall’Italia va in America  e nel resto del mondo. Non solo lo spettatore italiano, ma anche il pubblico internazionale si ritrova in questa storia universale che valica ogni confine geografico. Perché il vino, come l’amore, è nel palato e nel cuore di tutti gli amanti del mondo. 

 

A.F. 

 

 

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