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Le immagini del cibo, insieme a quelle dei volti incontrati nei numerosi viaggi del controverso artista , 58 scatti in tutto, trasformano Piazza Carignano in un museo a cielo aperto .

 Dal sito TerraMadre.info le parole di Oliviero Toscani su rapporto tra la fotografia e il cibo:

«La fotografia è un mezzo di comunicazione, è uno strumento che permette di documentare la realtà – spiega Toscani – Il cibo invece è una necessità, qualcosa di atavico che appartiene alla genesi. La fotografia può essere uno dei modi per raccontarlo, per documentare il lavoro umano quotidiano. Per me il cibo è sacro, essenziale e il mangiare è un rito, una cerimonia. La fotografia non può che essere al suo servizio». E continua: «I volti sono paesaggi umani e ognuno di essi ha una particolare bellezza. Insieme possono rappresentare un grande atlante antropologico, una grande fabbrica sociale, un lucido ritratto del tempo. Lo stesso vale per il cibo, che è espressione di libertà, diversità e umanità»

Di seguito uno scatto della mostra: Branza de Burduf dei monti Bucegi, Romania.

Il più pregiato dei formaggi rumeni prodotto con una stagionatura nella corteccia di abete che gli conferisce note resinose e ne arricchisce le caratteristiche organolettiche.

Giovanni Salzano

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