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Gente non prendete impegni, segnate in agenda queste date: 14-17 maggio.

Sbarca nella capitale partenopea il Gelato Festival 2015, precisamente sul Lungomare Caracciolo, che tra aprile e ottobre passa per diverse città italiane e forse farà anche qualche tappa europea (Amsterdam, Londra, Berlino e Valencia da confermare), con il patrocinio di Expo.

Napoli rinnova il suo appuntamento con la bontà, dopo i numeri registrati l’anno scorso, e spera di bissare i consensi, e si preannuncia imperdibile per il suo programma, ampio e ben strutturato, all’insegna di degustazioni, workshops dedicati e il concorso tra i maestri gelatieri in gara (è possibile acquistare online la Gelato Card a soli 5€ per partecipare alla degustazione e votare i gusti migliori o per accedere ai corsi della Scuola di Gelato Festival).

Stiamo parlando di quattro giorni full immersion tra il laboratorio ambulante del Buontalenti, tutto a vista, di fronte al quale si può assistere alla maestria degli esperti gelatieri all’opera; ci si può perdere nello spazio itinerante del Ruggeri, dove ci saranno le 12 vetrine da cui i visitatori si godranno le novità e gli abbinamenti, a volte estrosi o sedersi tra le fila dell’area mobile, Caterina de’ Medici, destinata invece agli Show Cooking, e quindi alla didattica, se interessati a vivere da vicino l’arte gelatiera d’eccellenza in tutte le sue fasi produttive e creative.

Questi nomi non nascono a caso, in quanto le origini del gelato sono tutte italiane, da rintracciarsi nel Rinascimento fiorentino, infatti è presso la corte dei Medici che il gelato conquista la sua fama, grazie alla trovata di un certo Ruggeri, che con il sorbetto vincente ad un concorso fiorentino permetterà alla regina di Francia Caterina de’ Medici di portare con sé Oltralpe la deliziosa invenzione, la cui versione moderna è attribuita a Bernardo Buontalenti, eclettico artista a cui si deve la preparazione di una crema refrigerata agli agrumi e autore di una tecnica di conservazione all’avanguardia.  

Esso però viene da più lontano: forse da Isacco, passando per i Greci e gli Egizi, consumatori di rudimentali granite; per i Romani, creatori di sorbetti con frutta, miele e neve, di cui era ghiotto l’imperatore Nerone, fino ad arrivare in mano araba e viaggiando fino in Cina, da cui Marco Polo importa tecniche di congelamento, fin quando il dessert freddo, nel Cinquecento, si impone sulle tavole aristocratiche con ingredienti di base esotici e gustosi: caffè, cacao, tè, spezie e aromi. Si fa apprezzare nei café parigini ed europei e poi fa fortuna anche in America, mentre a inizio Novecento l’Italia si specializza nell’industria del gelato.

Oggi è riconosciuto come un alimento completo dal punto di vista nutrizionale, sicuro dal punto di vista della tracciabilità delle materie prime (bio, Doc o a km zero) e del rispetto degli elevati standards tecnologici o del made in Italy artigianale, ma anche adatto alle esigenze nelle diete di diabetici, celiaci, intolleranti al lattosio o semplici salutisti.

Inizia il countdown per il Gelato Festival Napoli 2015, chi conta insieme a me?

Per info visitate www.gelatofestival.it/

Sabrina R

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