Com’è cambiata la tavola degli italiani negli ultimi 150 anni? E che ruolo hanno avuto gli avanzamenti scientifici e tecnologici registrati nel tempo nell’evoluzione del settore agroalimentare?
A queste e a tante altre domande intende rispondere “#FoodPeople. La mostra per chi ha fame di innovazione”, visitabile fino alla fine del 2015 presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Nata da una ricerca avviata dal Museo già a partire dal 2009, ben prima quindi che Milano fosse destinata ad ospitare l’Expo 2015, l’esposizione mette al centro della sua indagine le persone - dai professionisti della produzione agroalimentare, ai ricercatori ed esperti del settore, fino alle scuole e famiglie - coinvolte nella progettazione secondo un sistema di curatela condivisa (co-curating), che deriva dall’analisi delle testimonianze raccolte sulla relazione che ciascuno di noi ha con il cibo rispetto ad alcune parole chiave: condivisione, cambiamento, relazione e tecnologia.
I 700 mq che il museo ha destinato allo scopo permettono insomma ai visitatori di guardare sotto un’altra luce oggetti e tecnologie entrati ormai a far parte della nostra vita quotidiana, eppur veri protagonisti dell’evoluzione delle nostre abitudini alimentari, per aiutare a definire poi i possibili scenari futuri.
A questo scopo si è pensato a due percorsi espositivi, un primo centrato sulle principali innovazioni che hanno interessato il settore agroalimentare e le sue attività negli ultimi 150 anni – basti pensare al frigorifero, la cucina a gas, i prodotti surgelati o i cibi in pronta consegna -, e un secondo focalizzato sul futuro del cibo a partire da domande comuni sul rapporto tra cibo ed evoluzione, e che trovano risposta nei pareri degli esperti di 12 diversi settori – dall’ecosostenibilità, all’antropologia, all’urbanistica, medicina, storia, diritti civili e così via -.
L’approccio tecnologico alla materia fornito dalla mostra permette di avvicinarsi al tema comprendendone tutte le complessità, coinvolgendo il visitatore direttamente nel processo. Attraverso ad esempio una postazione di gioco è possibile far crescere una piantina provando a difenderla dagli attacchi degli agenti atmosferici o dei parassiti, vestendo in questo modo i difficili panni di un agricoltore, oppure fare un viaggio nel tempo attraverso una tavola imbandita animata che consente di assistere ai cambiamenti relativi ai nostri pasti, la loro preparazione e consumo, o ancora comprendere le diverse necessità di conservazione del cibo imparando a sistemarlo all’interno del frigo-dispensa virtuale creato allo scopo. Attraverso le sale il pubblico è inoltre invitato - tra le altre cose - a ripercorrere le scoperte di Pasteur, verificare cosa succede quando il lievito fermenta, esplorare l’evoluzione delle ricette grazie ai passi in avanti fatti nella ricerca e, ancora, partecipare a laboratori su genetica, biotecnologie e alimentazione, così come esplorare il mondo industriale e della sue fasi di produzione.
Infine, a chiudere il tutto, le testimonianze del pubblico, invitato a scattarsi una foto nella cabina allestita allo scopo e a lasciare un messaggio della lunghezza di un twitt, per definire la propria compartecipazione all’evoluzione alimentare che stiamo vivendo e di cui ognuno di noi è protagonista.
Micole Imperiali