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La Dieta Mediterranea è eletta musa ispiratrice dei modelli alimentari sostenibili e compatibili con la lotta al cambiamento climatico durante Fruit Logistica 2016. 

Con 2.800 Espositori provenienti da 84 Paesi il salone FRUIT LOGISTICA 2016 che si è svolto a Berlino dal 3 al 5 Febbraio 2016, è un importante incontro annuale per gli operatori del dell'indotto di ortofrutta e per le innovazioni di settore. La crescente preoccupazione per la conservazione dell'ambiente e la ricerca di soluzioni al cambiamento climatico hanno attirato l'attenzione verso le proposte della sezione di Legambiente attiva in Cilento e delle aziende di prodotti simbolici della Dieta Mediterranea

I crescenti trend del settore dell'ortofrutta mondiale avvalorano l’importanza dell’evento: oltre 1,05 Miliardi di tonnellate di verdure e oltre 830 Milioni di tonnellate di frutta(dati Agrarmarkt Informations-Gesellschaft mbh –AMI- Bonn) .Gli enormi volumi di prodotti della Terra movimentati dal settore giustificano le preoccupazioni connesse agli effetti dello spostamento delle zone climatiche e ai cambiamenti dei cicli di crescita e di produzione di intere regioni agricole. Per l'industria dell’ortufrutta , tutto ciò si traduce nella necessità di apportare mutamenti radicali nel sistema di approvvigionamento globale.

L’organizzazione di un Programma Collaterale per gli Operatori ha previsto perciò tavoli tecnici per affrontare l’argomento de “Il cambiamento climatico - la sfida per la produzione e l’acquisto globale “ attraverso quattro seminari volti ad indagare le sfide attuali e future dell’ortofrutta e del suo indotto poste dalla premura per la difesa dell'ambiente.

Nell’ottica di integrazione armonica con l'ambiente la Dieta Mediterranea e il parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano si qualificano come un conclamato caso di successo: l’eccellente qualità dei prodotti agroalimentari congiuntamente allo stile di vita condotto in un territorio in cui la natura è protetta, garantiscono standard di vita migliori rispetto alla media. E così il Parco del Cilento e la sua Dieta sono stati rappresentati durante il Fruit Logistica da Legambiente e dal Museo Vivente della Dieta Mediterranea di Pioppi 

Al fine di comprendere le possibili evoluzioni della Dieta Mediterranea e del sistema ad essa connesso, le è stata dedicata la conferenza intitolata “Le produzioni della Dieta mediterranea e le sfide internazionali, tra salvaguardia del patrimonio culturale e possibilità di sviluppo locale”. Sono intervenuti il Presidente Nazionale di Legambiente, Rossella Muroni; il Direttore Generale per le Politiche Agricole e Forestali della Regione Campania, Filippo Diasco; il Presidente Nazionale di Confagricoltura, Mario Guidi e il Sindaco di Pollica e Presidente Internazionale della Rete CittàSlow, Stefano Pisani. E’ stato invito a partecipare il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Maurizio Martina.

Fra questi Valerio Calabrese, direttore dell’Ecomuseo della Dieta Mediterranea, ha accettato di chiarire per i lettori di inFOODation gli sviluppi attuali del sistema Dieta Mediterranea . 

Berlino è il centro dell’Europa, e un evento qui localizzato garantisce l’attenzione di attori internazionali. Quale è stata la prima impressione all’arrivo al Fruit Logistica ?

In realtà sono due le cose che mi sono saltate agli occhi. La prima riguarda la dimensione della Fiera e degli espositori, la seconda la capacità delle aziende dell’ortofrutta italiane e del sud in particolare di competere alla pari con gli altri. Queste occasioni sono utili proprio a capire come veniamo percepiti all’estero, e da questo punto di vista credo che il risultato sia positivo.

 Quest’anno si è assistito ad una partecipazione crescente degli operatori ortofrutticoli del Sud Italia, che comunque non è mai sufficiente a dare la giusta visibilità a tutte le produzioni eccellenti delle nostre terre.  

Quanto è importante sfruttare maggiormente occasioni internazionali come il Fruit Logistica?

Quale può essere allora la miglior strategia di coinvolgimento e di crescita del business dell’ortofrutta italiana vocato alle linee guida della Dieta Mediterranea?

Negli ultimi anni la presenza di aziende del Mezzogiorno va aumentando numericamente e migliorando qualitativamente. Certo non può ridursi tutto in una partecipazione ad una fiera, per quanto sia un appuntamento importante quello di Berlino. Ma noto con piacere lo sforzo di innovarsi e mettersi al passo coi tempi da parte delle realtà agricole del nostro territorio, anche rispetto ai nuovi mezzi di comunicazione e al modo di presentarsi su mercati internazionali. Molto potenziale c’è ancora da sfruttare in questo senso, ma credo che la strada intrapresa sia quella giusta. Credo che la chiave migliore per affermarsi sui mercati sia abbandonare l’idea di produrre semplici commodities, uguali e standardizzate a prescindere dal luogo e dal metodo di produzione, ma legare sempre di più i nostri prodotti al territorio, caratterizzandoli per la provenienza, per la lavorazione, per la biodiversità. L’Unesco riconosce al Cilento il titolo di patria della Dieta mediterranea, che non è solo un regime alimentare ma una cultura, uno stile di vita, un modo di relazionarsi alla natura e alle sue risorse. Dovremmo raccontare di più questo valore aggiunto alla base dei nostri prodotti, e rendere coerenti le produzioni stesse con i canoni di un modello a tutela dell’ambiente.

Questo è quanto proviamo a fare ogni giorno come Legambiente, attraverso da un lato un’azione di lobbing sulle imprese, dall’altro acculturando i consumatori circa il valore di modelli alimentari salubri.

Una valutazione circa l’attività di comunicazione delle aziende rappresentative della Dieta Mediterranea. Come riescono ad integrare il proprio core business alla trasmissione dei valori della Dieta Mediterranea ?

Sicuramente lo stand che ha raccontato meglio la Dieta mediterranea, con un allestimento e un convegno ad hoc è stato quello della OP campana Alma Seges, che negli ultimi anni ha puntato molto su questo tema, sia nella comunicazione esterna che nelle politiche di sviluppo interne all’azienda stessa. Puntando su un marketing che accresca la consapevolezza dei consumatori, l’azienda collabora alle attività dell’Ecomuseo della Dieta Mediterranea anche attraverso la programmazione di eventi divulgativi promossi anche negli store che distribuiscono i prodotti dell’azienda.

Le aziende che intendono beneficiare della buona reputazione connessa alla Dieta Mediterranea devono essere promotrici di “modi di fare qualità” che siano realmente partecipati.

Quali sono le prossime attività dell’Ecomuseo della Dieta Mediterranea?

Stiamo per ultimare un profondo lavoro di restauro e ammodernamento della struttura museale di Pioppi, nonché un grande rinnovamento dell’allestimento museale. Nel week-end di Pasqua contiamo di riaprire i battenti e siamo già a lavoro per un’importante appuntamento per il ponte del 25 aprile.

Potete seguire tutte le novità sul sito www.ecomuseodietamediterranea.it.

Vi aspettiamo.

"Esaminando i risultati delle molte indagini condotte sulla popolazione dell'isola di Creta, ho notato che i centenari sono particolarmente frequenti tra i contadini, la cui colazione è spesso costituita soltanto da un bicchiere d'olio di oliva." Ancel Keys, scopritore della Dieta Mediterranea.

 Federica Mazza

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