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Cibo-spazzatura? Merci, mais non! Per ora è ancora un’ipotesi, ma il governo francese sta pensando di tassare gli alimenti preconfezionati in base a calorie o qualità nutrizionale. Da uno studio del Ministero delle Finanze pare infatti che i costi sociali dell’obesità ammontino a venti miliardi l’anno, tra spese assicurative e di malattia, giornate di lavoro perse, pensioni, ecc. Basti pensare che, solamente nel 2012, 24,6 milioni di francesi – ossia un terzo della popolazione - sono risultati in sovrappeso, con un incremento degli obesi del 4,1% medio l'anno nel periodo 1997-2012.

Come ha spiegato il capo economista del Tesoro Michel Houdebine "Fino ad oggi le valutazioni sui costi socio-economici dell'obesità erano parziali. Adesso noi abbiamo allargato il campo, come si fa per l'alcool e il tabacco". Secondo la proposta di legge, quindi, non si tasserebbero più singole sostanze nutritive come lo zucchero, ma tutto il cibo considerato non salutare.

 C’è però una fascia della popolazione che risulterebbe particolarmente colpita da queste misure, ossia quella meno abbiente, che spende una parte maggiore dei propri risparmi in cibo. Per ovviare a quello che sarebbe un duro colpo per le famiglie bisognose, il governo francese avrebbe deciso di intervenire con procedimenti di redistribuzione, che consistono in incentivi per medicine contro obesità e sovrappeso, leggi che limitano l’esposizione in vetrina degli alimenti non salutari, una pubblicità regolamentata, soprattutto nei confronti dei bambini, e porzioni mensa standardizzate.

Micole Imperiali

 

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