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Il 21 marzo 2015, è un giorno molto speciale per la città di Napoli. Verrà a far visita alla città di Partenope niente di meno che Jorge Mario Bergoglio, meglio conosciuto come papa Francesco. Santuario di Pompei, piazza del Plebiscito, il carcere di Poggioreale e il Duomo, saranno le tappe principali del suo viaggio in “terra campana”. Per il Santo Padre sarà previsto un pranzo alla casa circondariale di Poggioreale, con pietanze preparate dai detenuti. Assaggerà qualche specialità tipica? Cosa potrà mai mangiare in un solo giorno? Ecco che ci siamo divertiti a stilare una classifica dei 10 cibi o bevande che non deve assolutamente perdersi, tutte con un significativo legame…religioso! Buon divertimento…

  1. À mpepat e cozz. Il giovedì Santo, a Napoli, non può dirsi tale senza la famosa zuppa di cozze, cucinata con tanto pepe. In questa sera, le chiese della città celebrano la messa che commemora l’Ultima cena consumata da Gesù prima della sua Passione. A cena, pertanto, si va di magro, anche se, se proprio vogliamo dirla tutta, non è un piatto magrissimo dato che viene condito con abbondante olio di oliva ed è tradizionalmente accompagnato dalle tipiche freselle bagnate con l’acqua di cottura delle cozze.
  2. Quaresimali. Sono dei biscotti tradizionali preparati prevalentemente durante il periodo pasquale.  Sono molto simili ai cantucci toscani ma si differenziano per il fatto di contenere spezie come vaniglia, cannella e chiodi di garofano, oltre che gli immancabili canditi e le mandorle. Ci auguriamo che papa Francesco abbia una ottima dentatura poiché sono duri un accidenti!
  3. Zeppola di San Giuseppe. È un altro tipico dolce napoletano  che si presenta come una frittella ripiena di crema pasticciera e con una amarena candita al centro. Secondo la tradizione è così chiamata perché Giuseppe, dopo la fuga in Egitto con Maria e Gesù, fu costretto a vendere frittelle per poter mantenere la famiglia in terra straniera. Oggi, a Napoli, è il dolce tipico del 19 marzo, in cui si festeggia San Giuseppe e la festa del papà.
  4. Ò Casatiello. È un tipico rustico a base di salumi, formaggi e uova , di origini antichissime. Il Cattolicesimo, infatti, imponeva norme sempre più severe di astinenza in tanti giorni dell’anno, bandendo la carne, le uova e tanti altri alimenti di origine animale. Il periodo più duro era la Quaresima, e il popolo napoletano ne festeggiava il termine con cibi, come il casatiello, in cui erano riuniti tutti gli ingredienti fino a quel momento proibiti, come uova, formaggi, salumi e tanto altro!
  5. Lacryma Christi. "Dio riconoscendo nel Golfo di Napoli un lembo di cielo strappato da Lucifero durante la caduta verso gl'inferi, pianse e laddove caddero le lacrime divine sorse la vite del Lacrima Christi". Il Lacryma Christi è un vino tipico campano che rientra nella DOC Vesuvio. Nelle versioni bianco e rosso, da secoli ravviva le tavole partenopee.
  6. Agnello al forno con patate. Dal sapore forte e deciso, è uno dei piatti che papa Francesco non può proprio bypassare, soprattutto perché simbolo della Pasqua e del Sacrificio.
  7. Provolone del Monaco. A base di latte di mucca Agerolese, è uno dei formaggi più amati dai napoletani e il suo nome deriva dalla mantella che i pastori indossavano per ripararsi dal freddo durante il tragitto dalla colline di Vico Equense a Napoli, dove vendevano il gustoso provolone
  8. La pastiera. Il profumo di questo tipico dolce pasquale riempie le case e le strade di Napoli a partire dal giovedì Santo. Ha un legame strettissimo con la religione e con la Pasqua, poiché è a base di grano, simbolo di rinascita, di rigenerazione.
  9. Acqua della Madonna. Se papa Francesco riuscisse a “scroccare” un passaggio verso Castellammare di Stabia, non deve assolutamente perdere l’occasione di dissetarsi con un bicchiere di acqua della Madonna, una acqua minerale naturale ricca di bicarbonato, calcica, ipotonica, alcalina, con azione diuretica e dissolvente per i calcoli renali. Un’acqua miracolosa, insomma!
  10. Caffè al Bar Nilo. Ultima tappa gastronomica (obbligatissima) per il papa, potrebbe essere una bella tazzulella e cafè al Bar Nilo, nell’omonima piazzetta, su via Spaccanapoli. Ognuno ha i propri altari e i propri culti, e noi abbiamo il nostro! Quello di Diego Armando Maradona, che fa bella mostra di sé proprio fuori al bar. Sarà un gran piacere, per il Santo Padre, salutare un suo compaesano!

Valeria Vanacore

 

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