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Il virus Zika tiene in apprensione milioni di madri e future tali che vivono o hanno viaggiato nelle aree tropicali afflitte dalle zanzare vettore. I casi di microcefalia infantile riscontrati in bambini affetti dal virus -trasmesso per via parentale- nell’area nord del Brasile, hanno condotto l’OMS a suggerire l’aborto terapeutico nelle aree afflitte dalla piaga.

La macchina della psicosi collettiva, messa in marcia dai governi sudamericani e dall’industria farmaceutica, ha gettato polvere negli occhi della popolazione impaurita scatenando l’apprensione di migliaia di giovani madri.

I medici brasiliani della REDUAS (Red Universitaria de Ambiente y Salud) e dell’associazione ABRASCO, che da anni combattono una santa guerra contro pesticidi e veleni, hanno invece proseguito le ricerche giungendo ad interessanti conclusioni. La microcefalia ha interessato più di 4000 neonati durante il 2015 nell’area di Pernanbuco a nordest del Brasile, ma stranamente al di fuori di questa zona non si segnalano malformazioni nei territori afflitti dal virus. Più della metà dei casi di microcefalia, inoltre, non erano assolutamente collegati al virus Zika. 

Il responsabile sarebbe il piriproxifene (Sumilarv) utilizzato dalla seconda metà del 2014 nel controllo delle larve di zanzara e aggiunto direttamente ai depositi di acqua potabile.

Il Sumilarv è consigliato dalla stessa OMS e prodotto dall’azienda giapponese Sumitomo Chemical, impresa associata alla Monsanto Company, la multinazionale statunitense leader nel campo delle biotecnologie agrarie. Il veleno è un inibitore di crescita che uccide o genera malformazioni letali nelle larve e nell’insetto adulto. Un’analogia inquietante con la microcefalia infantile.

Lo spettro della multinazionale americana continua ad aggirarsi indisturbato distribuendo i suoi veleni tra sementi transgeniche, letali antiparassitari e ormoni per l’allevamento. Servono a poco gli sforzi dei produttori oculati che sposano la causa bio, le denunce di Vandana Shiva  che tenta da anni di proteggere la biodiversità in India dagli artigli rapaci dell’azienda di San Louis, gli sforzi compiuti da Slow Food per tutelare i prodotti e le tecniche tradizionali. La Monsanto ha le mani in pasta ovunque e continua a disseminare morte con il beneplacito dei governi e l’appoggio degli industriali.

Il boicottaggio e l’autoproduzione sono scappatoie impraticabili contro questo colosso agrario.

In attesa di sviluppi, conferme o smentite non dimenticate che il piriproxifene è utilizzato in numerosi antiparassitari consentiti in Italia e ampiamente utilizzati dall’agricoltura intensiva. Occhio all’etichetta e quando possibile scegliete sempre prodotti da agricoltura bio.

Luigi Orlando

 

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