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L'Italia si conferma secondo Paese al mondo per numero di ristoranti stellati, secondo la Guida Michelin 2018 presentata oggi a Parma. La geografia dei ristoranti che, per "La Rossa", "meritano una deviazione" sono in totale 356 con 26 novità. Di questi ristoranti stellati, precisa Sergio Lovrinovich, direttore Guida Michelin Italia, 306 vantano in guida una stella, categoria che annovera 22 new entry tutti giovani, tutti uomini; 41 ristoranti hanno due stelle con tre nuovi riconoscimenti, mentre sono nove i ristoranti tre stelle, il top, con l'ingresso dello chef Norbert Niederkofler.

"Tra le 26 novità stellate - sottolinea Lovrinovich - è significativo il dato relativo ai giovani chef: il 30% dei ristoranti sono guidati da giovani talenti che hanno meno di 35 anni. Tra questi, quattro hanno un'età uguale o inferiore a 30 anni. Nella 63/ma edizione della guida Michelin, Roma è la provincia più stellata d'Italia (1 tre stelle La Pergola-Beck, 1 due stelle, e 23 una stella), Napoli insegue con 23 ristoranti stellati confermati (6 due stelle 17 una stella), passa in seconda posizione, Milano balza al terzo posto (4 due stelle 16 una stella), superando Bolzano (1 tre stelle St. Hubertus di San Cassiano - Niederkofler, 5 due stelle 13 una stella). Al quinto posto Cuneo, a quota 17 (1 tre stelle Piazza Duomo-Crippa, 1 due stelle 15 una stella) con Alba recentemente entrata nella prestigiosa rete Unesco delle Città creative. In tutto il mondo, secondo la Guida Michelin, gli chef italiani che si distinguono per la loro cucina sono 35: 30 una stella, 4 due stelle, 1 tre stelle. "Significativo è il quinto posto della Provincia Granda, Cuneo, che rispecchia non solo la ricchezza gastronomica del territorio, ma una crescente vivacità nella valorizzazione dei propri prodotti", conclude Lovrinovich. La Lombardia, nell'edizione 2018, risulta la regione più dinamica, con 7 novità: 63 ristoranti (2 tre stelle 6 due stelle 55 una stella).

La Campania, con 41 ristoranti, conquista la seconda posizione (6 due stelle 35 una stella) tra gli chef campani stellati Luciano Villani chef exutive ad Aquapetra Resort&Spa e Luigi Tramontano alla guida del ristorante La Serra dell'Hotel Le Agavi a Positano.

40 invece sono i ristoranti del Piemonte (1 tre stelle 4 due stelle 35 una stella), si posiziona sul terzo gradino del podio; seguono il Veneto a quota 38 (1 tre stelle 3 due stelle 34 una stella) e la Toscana, con 35 ristoranti (1 tre stelle 4 due stelle 30 una stella).

Tre stelle confermate a Massimo Bottura per suo locale, La Francescana, meta dei gourmet di tutto il intero, è al top della ristorazione italiana e rientra nel novero dei magnifici 9 della 63esima edizione della Guida 2018

Novità in "negativo" è per la star della cucina Carlo Cracco. Il suo celebre ristorante milanese, Cracco, passa da due a una stella. Comunque Carlo Cracco e i suoi collaboratori si dicono "dispiaciuti" per aver perso una stella Michelin per il loro ristorante di Milano, ma nello stesso tempo sono "motivatissimi" in vista dell'apertura del loro nuovo ristorante, in Galleria.

Salgono a nove i magnifici chef della cucina italiana secondo la Guida Michelin. A conquistare la nona terza stella è Norbert Niederkofler del ristorante St. Hubertus di San Cassiano (Bolzano) che si affianca agli altri otto grandi ristoranti italiani.

Brillano le due stelle Michelin della Sardegna, due riconferme per l'Isola e per i due chef Stefano Deidda del ristorante 'Il corsaro' a Cagliari e Roberto Petza con il suo 'S'Appusentu' a Siddi nel Sud Sardegna.
   

Più navigato Petza, alla sua sesta riconferma nel firmamento dei 356 chef stellati italiani annunciato con l'edizione 2018 della Guida Michelin che ha riservato non poche sorprese. "Un gioiello sperduto nel cuore della Sardegna - si legge nelle motivazioni della Guida - ma che merita un viaggio per trovare i sapori perduti di paste artigianali, animali da cortile, mandorle e zafferano dell'isola, pecorini prodotti dal cuoco, una gustosa cucina di campagna con un occhio al mare". Non nasconde la sua soddisfazione lo chef: cuoco, una gustosa cucina di campagna con un occhio al mare". Non nasconde la sua soddisfazione Petza per una riconferma che "suggella un anno di intenso lavoro e altrettante soddisfazioni perché come ripeto spesso, confermarsi a questi livelli è sempre più difficile dato che bisogna mantenere uno standard di cucina e di sala elevatissimo".

Di grande esperienza nonostante la sua giovane età, 35 anni, Stefano Deidda guida con successo la 'brigata' della cucina de 'Il Corsaro'. "Per anni il miglior ristorante di Cagliari, questo sobrio angolo di eleganza grazie alla passione ed al continuo impegno della famiglia che lo conduce, è diventato uno dei migliori dell'intera Sardegna -scrivono gli ispettori Michelin-. Tra archi, quadri e specchi, moderni percorsi di degustazione che rivivono i sapori sardi con fantasia, vi piaceranno anche e - soprattutto - per il loro buon gusto ed equilibrio". E' schiva la mamma dello chef, Giuseppina Pilloni, sommelier del ristorante, che cura personalmente l'abbinamento dei piatti del figlio con i vini. "Stefano è giovane ma ha seguito la sua strada anche se all'inizio contro il volere della famiglia. Ad un certo punto ha abbandonato gli studi di giurisprudenza e nel 2005 ha concluso il suo percorso all'Alma di Colorno, la Scuola internazionale della cucina italiana". Da quel momento Deidda va alla corte di altri chef stellati, tra cui Cannavacciulo e Cavagnini. Poi torna a casa e coniuga esperienza e creatività.

A.F.

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