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Legato a culti pagani per la celebrazione di Madre Natura, il mito della Befana si è diffuso nel tempo perdendo il suo significato originario per poi trasformarsi in un vero e proprio trionfo del consumismo moderno. La Befana è il simbolo del vecchio che lascia spazio al nuovo; è segno di rinnovamento, di buon auspicio e di rinascita. Per questo, soprattutto nelle tradizioni passate, era consuetudine bruciare un vecchio fantaccio con i suoi abiti logori per accogliere il nuovo anno e dare definitivamente un calcio al passato. Non manca però, come sempre, la versione della Chiesa Cattolica che narra invece la storia di una vecchina che, pentita di non aver dato le informazioni ai re Magi in cerca di Gesù Bambino, vagava per la città con un cesto di dolci per rintracciare il magico trio. Da allora girerebbe per il mondo facendo regali a tutti i bambini per farsi perdonare. Insomma anche la Befana deve espiare le sue colpe e non è stata ubbidiente. Carbone anche per lei? Possiamo provare a preparare quello dolce fatto in casa.

Zucchero, albume, e coloranti alimentare è tutto quello che vi occorre. Basta far bollire 300g di zucchero con l’acqua fino a farlo caramellizzare e unirvi la glassa realizzata con 1 albume montato a neve, 200g di zucchero semolato, 100g di zucchero a velo ed il colorante. A piacere potete aggiungere un goccio di liquore oppure dell’estratto di vaniglia. La vera difficoltà è trovare il colorante nero non propriamente diffuso. In alternativa si può usare del carbone vegetale, venduto in farmacia, oppure perché no, ci si può sbizzarrire con i colori forti e vivaci che si trovano in qualsiasi supermercato.

Annarita Costagliola

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