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Essere e benessere
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La dottoressa canadese, difatti, afferma che chi pubblica foto su facebook o twitter del cibo che sta per mangiare ha non solo latenti problemi mentali ma addirittura seri disturbi alimentari. La foto rappresenterebbe non altro che un difficile rapporto col cibo che, per sua natura, non dovrebbe essere strumentalizzato e diventare “soggetto” di un’immagine da condividere.

E’ come se si volesse dare un’immagine di sé diversa da quella reale attraverso ciò che mangiamo, nasconderci dietro di essa.

L’instant food, come spesso viene chiamata questa mania di fotografare i propri pasti, secondo l’University of Southern della California rappresenterebbe una delle principali cause dell’aumento del tasso di obesità. Le fotografie del cibo, immortalato in tutta la sua succulenza, stimolerebbero l’appetito di chi le guarda e spingerebbero le persone a mangiare più del necessario.

Che le foto di cibo aumentino la “fame” degli utenti non ci piove, ma affermare addirittura che siano causa dell’aumento del tasso di obesità ci sembra eccessivo.

Sempre più spesso sentiamo parlare di “Food Porn”, questa vera e propria “ossessione” nel fotografare il cibo, quasi si provasse piacere nel farlo! Il piacere, però, è anche nell’osservarlo. Così ci incantiamo nell’ammirare fette giganti di torta guarnite da lucidissime creme al cioccolato, coppe di gelato ricoperte di panna montata, panini super farciti di salse e salumi.

Instant food, food porn, foodstagram sono manie che, ammettiamolo, hanno contagiato un po’ tutti. Siamo tutti psicopatici?

Valeria Vanacore

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