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Essere e benessere
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A cominciare dal mese di aprile siamo bombardati da ogni tipo di pubblicità che ti fa sempre la stessa domanda: “sei pronta per la prova costume”? Dappertutto, i banner sui social, sulle riviste, sugli autobus, sui cartelloni, alla radio, alla tv.

E poi quale sarebbe questa prova costume? Che corpo dovremmo avere per andare in spiaggia? E se un copro magro non ce l’abbiamo? Ci toccherà essere stipati nelle riserve affinché non possiamo essere visti dai fanatici del fitness? Dovremmo rinunciare alla spiaggia perché la nostra taglia supera la 44? Molti negozi si fermano alla 42 facendoti sentire un alieno sbarcato per errore sul pianeta terra.

Ma poi, possiamo mai cominciare a metterci a dieta ad aprile per poter scoprire i nostri corpi in luglio?

Per fortuna, negli ultimi anni, c’è anche un pullulare di vignette ironiche sull’argomento. Mentre in Inghilterra è stata organizzata una vera e propria rivolta di ragazze con corpi normali davanti ai cartelloni pubblicitari che pretendevano i corpi perfetti per la spiaggia. C’è stata anche la bellissima campagna contro la lingerie che discrimina le taglie più abbondanti. Meno male che c’è chi sdrammatizza e come me si incazza!

È davvero ora di dire basta a queste vessazioni. Ognuno ha il corpo che ha e mangia ciò che gli pare. A meno che non abbia problemi di salute.

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Basta, restiamo umani, e amiamoci per come siamo. Magri, grassi, torniti, formosi, con la pancia, i fianchi larghi.

Mica viviamo nel pannello degli strumenti di photoshop che leviga, sfuma, riduce, modella…

Basta insinuare nelle giovani generazioni che per andare al mare si debba avere un corpo ai limiti della denutrizione. Basta fomentare i disturbi alimentari causati da insicurezza in questa società che mira soltanto all’apparire e troppo poco alla sostanza. Nutriamo la mente con alimenti che restano e non con effimere idee nocive che potrebbero avere gravi ripercussioni.

Consigliare un equilibrato regime alimentare che tenga conto di giusti apporti energetici è giusto e sano. Dovremmo tutti imparare a mangiare meglio e a sapere per davvero cosa ingurgitiamo. Preferire la frutta e la verdura alle proteine animali, questo è sempre bene ribadirlo. Ma non urliamo ai quattro venti che il carboidrato è il nemico da sconfiggere e l’unica salvezza è uno yogurt che compie miracoli o i cereali della colazione da mangiare a tutte le ore.

Rispettiamo l’ambiente, il nostro corpo e soprattutto la nostra intelligenza senza lasciarci condizionare da subdoli consigli sulla forma che si dovrebbe avere per non sentirsi emarginati.

In un mondo affamato, con le risorse energetiche in esaurimento anche a causa della produzione e dell’eccessivo consumo di cibi spazzatura, cerchiamo di andare verso una cultura della consapevolezza invece di perdere tempo e creare insicurezza e disagio con questa fatidica prova costume.

Quest’anno, vorrei chiedere al pubblicitario di turno, come vuoi che te la faccio, scritta o orale?

Carmen Vicinanza

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