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A pochi metri dal colossale castello aragonese di Baia, simbolo dei panorami flegrei, si trova A casa nostra il piccolo ristorante con ingresso ‘vedononvedo’ a fronte strada. 

Il locale si sviluppa  su tre livelli e digrada verso il basso così come i declivi circostanti digradano verso il mare. Dalla terrazza ci si affaccia sui pontili ormai dismessi  che per lunghi anni hanno assistito alla partenza  di navi cariche di pozzolana e tufo, materiali di cui l’area flegrea è ricca; nonostante ciò il panorama risulta incantevole,  piace, emoziona e tutto l’insieme racconta la storia di questi  luoghi e fa da cornice ai piatti di buona fattura proposti, tra l’altro, a prezzi congrui.   

In cucina Marco Romano, cuoco giovane, che ha lavorato per alcuni anni nelle cucine flegree e finalmente meno di un anno fa ha dato  forma a un suo desiderio aprendo questa bella  trattoria di mare per sbizzarrirsi con la fantasia e dare spazio, in particolare ma non in esclusiva, a tre materie prime: riccio, astice e baccalà. Accanto a Marco c’è Alda Pollio, compagna di lavoro e di vita.  Lei è in sala, accoglie gli ospiti e racconta con effervescenza  il comune desiderio di crescere e gestire il ristorante sempre come se fosse una cena, a casa, tra amici: informale, spensierata  e intima.  Appunto, da qui A casa nostra!  Il menu che fisicamente somiglia a un taccuino raccoglie le proposte che variano in base alle stagioni e tra queste ritornano spesso  i tre ingredienti prescelti: l’astice l’abbiamo assaggiato come antipasto accompagnato da insalata, salsa tartara e gocce di basilico in un morbido panino ricoperto di semi di sesamo ma l’abbiamo gustata anche come primo con i paccheri. L’altro primo provato è stato quello con il riccio: lo spaghettone ha abbracciato perfettamente il delicato e saporito frutto color del tramonto. Il mare in bocca! A seguire sfiziosi assaggi di baccalà in tempura  con passatina di pomodorini gialli, uvetta sultanina e pinoli tostati, inoltre fiori di zucca ripieni di burrata, provola e gamberetti e ancora uno sfizioso budino di ricotta su scapece di zucchine, lupini e zeste di limone. Il menu concepito da Marco è perfetto per chi ama fare tanti assaggi, ideali per una cena al tramonto di rientro dalla spiaggia; gli antipasti e i secondi si rivelano intercambiabili. Ma come in ogni ristorante flegreo non mancano fritture di gamberi e calamari, pesci da mettere su brace e anche pregiati crostacei da mangiar crudi.  Per completare il pasto pochi dolci ma fatti in casa come la delicata cassata infornata.

Orazio, il sommo poeta scriveva che nulla al mondo brilla più dell’amena Baia, Alda e Marco lo sanno bene e forse anche per questa l’hanno scelta. Con il proprio lavoro e con la buona cucina ci auguriamo che possano far splendere ancora di più questo angolo incantevole dal passato magnificente e dalle straordinarie bellezze.  

                                                                                                                         F.S.M.

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