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Quando si segue un musicista o una band da tanti anni non è un problema per un fan prendere un treno e percorrere 100 chilometri per andare ad un concerto.

Nel caso in questione il concerto era quello degli Afterhours a Parma il 18 marzo scorso. Il frontman della band, Manuel Agnelli, pochi mesi fa ha partecipato al talent X Factor per cui attualmente gode di una vasta popolarità e gli spettatori dei concerti risultano essere più “trasversali”. C’era curiosità nel capire quale fosse il “nuovo pubblico” e come sarebbe stata l’integrazione con lo “zoccolo duro”. Ma, al di là, degli esperimenti sociologici i concerti degli Afterhours sono dei veri e propri spettacoli musicali ai quali si assiste in maniera molto “partecipata” sempre.
Se poi lo show è accompagnato dalla buona tavola il tutto si trasforma in un tour enogastronomico condito di musica.

Se si parte da Milano per arrivare a Parma una tappa obbligata è Reggio Emilia ed è qui che inizia questo mini viaggio del gusto.

Il primo incontro con il palato lo si è avuto al ristorante A mangiare  di Reggio Emilia.
Non si poteva non assaggiare un affettato misto (in cui era presente del prosciutto crudo stagionato 24 mesi) con annesso gnocco fritto. I salumi erano di qualità eccelsa la cui differenza qualitativa con quelli che assaggiamo “importati” si è sentita! Come primo è assaggiato un piatto di tagliolini con julienne di culatello e parmigiano reggiano: una pietanza super. Il tutto condito da un calice di Sangiovese.

Il secondo incontro è stato al ristorante La Filoma di Parma. In questo caso si è optato per un menu degustazione al fine di poter assaggiare più pietanze. All’interno di un’ambientazione molto curata (la “sala delle conchiglie” piena di quadri ed affreschi) menu comprendeva: Un antipasto di polenta grigliata con Pancetta e scaglie di Parmigiano + assaggio di prosciutto crudo di parma stagionato 24 mesi, assaggio di gnocchetti di patate al ragù di strologhino (che ha un sapore veramente molto molto particolare!), lunette di culatello al sugo di cacciatora, brasato di vitello al lambrusco con spinaci al burro e parmigiano. Stavolta al calice si è assaggiato un Malvasia DOC.

C’è da dire che la tradizione culinaria emiliana mantiene alta la sua fama. Per cui se vi trovate nei dintorni non esitate ad assaggiare le pietanze della zona.
E magari informatevi anche sui concerti nei dintorni!

Alessio Cacciapuoti

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