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La Taverna del Buongustaio, nel cuore di Pignasecca, è ambasciatrice della buona napoletanità, quella verace e genuina, che si respira tra questi vicoli. Tutto è estremamente folcloristico, carico, ricco, colorato e animato. A partire dal menu: nessuna carta scritta ma solo la voce rapida e veloce del cameriere che elenca a memoria i piatti del giorno innestando confusione e curiosità per quei pochi nomi che si riescono a captare al primo ascolto. Si sente “lardiata”, “alici fritte”, “polipo” e già si capisce di essere nel posto giusto. Inevitabile la ripetizione del menu, recitato come un mantra, e l’acquolina che comincia a farsi sentire alla sola pronuncia di tanta bontà.

tavernabuongustaioMerito di Gaetano che, in una cucina davvero piccola, riesce a realizzare vere prelibatezze. La spesa è giornaliera, i fornitori sono fidati e conosciuti. Da circa venti anni Gaetano, con la sua famiglia, gestisce il locale che ha però un’esistenza ultracentenaria. Da piccola cantina dedita alla mescita del vino e di altri prodotti da vendere sfusi come pasta, olio e legumi, oggi la Taverna del Buongustaio è diventato il punto di riferimento per numerosi professionisti che affollano il locale soprattutto nella pausa pranzo. Ma anche nelle ore serali il locale è un via vai continuo di persone che apprezzano il buon cibo e la buona compagnia. Il menu varia ogni giorno e la scelta è davvero ampia: pasta e fagioli, anche nella variante estiva con le cozze;  pasta e patate con provola; pasta e ceci; pasta e lenticchie; pasta e piselli; pasta e cavolo; immancabile il ragù, la genovese, oppure gli gnocchi. In tutto sono disponibili circa otto primi piatti e venti secondi tra carne e pesce. Qui si può assaggiare dell’ottimo pesce azzurro: assolutamente da provare le alici imbottite, con provala, impanate e fritte; ma anche dell’ottimo pesce spada alla griglia e del pesce bandiera. Anche i contorni sono quelli tipici della tradizione gastronomica napoletana: friarielli, parmigiana di melanzane, zucchine alla scapece, peperoni in padella, verdure miste lesse, funghi trifolati, carciofi in umido, patate al forno. Il vino? È quello della casa, servito nella classiche caraffe in porcellana, realizzate da artisti locali, anche se non manca qualche etichetta campana. Per concludere un dolce e un limoncello ma niente caffè. Quello lo si prende al bar.

L’atmosfera è assolutamente familiare e distesa; pochi tavoli per 32 posti allestiti in maniera informale: tovaglietta, piatti, posate e bicchieri che sono simili a quelli di una casa qualunque all'interno di un’unica sala tappezzata interamente con le vignette di Francesco del Vaglio, ex vignettista de Il Mattino. La simpatia è di casa, così come il sapore, alla Taverna del Buongustaio, aperta tutti i giorni, a pranzo e a cena. La domenica invece è aperta solo a pranzo. Ogni tanto Gaetano, con tutta la sua squadra, si concede un po’ di meritato riposo.

Annarita Costagliola

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