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 Piccolo bignè, zuccherato fin dall'impasto base, in controtendenza rispetto alla ricetta classica degli choux, il Via col vento, ha in comune con la brezza da cui prende il nome, l'impalpabilità, che raggiunge la scioglievolezza e lascia, al palato, una lieve carezza zuccherosa.

Un dolce che ha il peso di una piuma e la delicatezza della più fine pasticceria.

A vederlo, il Via col vento sembra una ciambellina, un piccolo pasticcino stile british o una zeppola nuda in mianiatura, ma poi lo assaggi e ti rendi conto che quel velo di zucchero e gli altri ingredienti aggiunti all'impasto, che Pasquale Colmayer, pasticcere inventore, tiene in gran segreto, creano un mix indimenticabile.


L'originale Via col vento è semplice, solo granella e una spolverata di zucchero a velo, di copertura: uno sfizio di poche calorie e sensi di colpa.
Per i più goderecci poi, c'è la versione arricchita con crema di nocciole o cioccolata bianca.



Anche se ha subìto notevoli imitazioni, il vero Via col vento è stato brevettato dalla pasticceria Colmayer nel 1989. colmayer-logo


Il segreto più importante, della bontà di questo anellino dolce, è la freschezza.
Dopo poche ore il Via col vento, ha già cambiato la sua consistenza. L'eccellenza si raggiunge non facendo trascorrere più di un'ora e mezzo tra la sfornata e la degustazione.


«Pur essendo una pasticceria tradizionale, con un babà da far invidia ai più grandi nomi dolciari campani, ci spiega Pasquale Colmeyer- il 60% della nostra clientela ormai entra, attirata quasi esclusivamente, dai Via col vento.»


La clientela della piccola pasticceria è trasversale. Adattissime non solo come fine pasto, ma anche per buffet e ricorrenze, queste "pastarelle" morbide, sono molto apprezzate dai consumatori âgées.
Ma sono soprattutto i ragazzini, il popolo del cornetto di notte under 15, a farne scorta prima dell'orario di chiusura, per offrirli alle fidanzatine perennemente a dieta.


"La domenica mattina la pasticceria Colmayer brulica di gente, non si riesce a vedere il banco" a riferirlo è Amedeo Colella in MangiANapoli: 180 cose da mangiare a Napoli almeno una volta nella vita, che descrive questo piccolo negozietto al pari di una kasbah domenicale.


«Riusciamo a svuotare anche 40 teglie ogni paio d'ore- ci racconta Pasquale Colmayer- Si può tranquillamente affermare che i Via col vento siano diventati l'emblema di questa pasticceria, tanto da essere ormai citati nel logo dell'insegna.»


Un pacco da un chilo, di questo delicato pasticcino, costa 13 euro, ma ci sono anche porzioni da 5 e da 10 euro.
E se proprio foste assaliti dai sensi di colpa, per la prova costume incipiente, dopo averli gustati, basta fare come Rossella O'Hara e ripetere l'incoraggiante mantra "Domani è un altro giorno!"

                                                                                             Alessandra Cammarano

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