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Siamo nel parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, qui la sostenibilità ambientale è una religione. E’ la terra d’origine della dieta mediterranea, la cui importanza scoperta negli anni ’50 oggi finalmente attira massivamente l’interesse di tanti.

L’area si distingue per un patrimonio culturale contadino e marinaro che crea speciali combinazioni di offerta ricettiva ( molti agriturismi e residence ), varietà fra le attività praticabili ed  eventi di sensibilizzazione delle coscienze. Tante le operazioni dedicate alla difesa della biodiversità e alla valorizzazione della peculiare composizione culturale della zona.

Uno fra essi è il progetto di “Pescaturismo” intrapreso dai pescatori di alici del piccolo borgo di Marina di Camerota a bordo delle loro lampare. Il cambiamento dei consumi e le esigenze del mercato hanno tagliato fuori questa pratica di pesca, troppo poco redditizia per i tempi lunghi, la resa soggetta alle condizioni metereologiche e i prezzi bassi del prodotto al mercato. 

Il Pescaturismo è una attività turistico-ricreativa progettata in sede di Unione Europea per diffondere la cultura del mare e del patrimonio di conoscenze e saperi legati ai mestieri e alle tradizioni marinare. Diventa infine una possibilità per i pescatori di integrare il proprio reddito. Si rendono necessarie le dovute autorizzazioni, ottenute le quali i pescatori possono ospitare un certo numero di turisti a bordo delle proprie imbarcazioni tradizionali.

Oltre i benefici per l’ambiente, la società e l’economia del luogo, l’esperienza regala emozioni uniche ai partecipanti. Accolti in serata nel piccolo porto ed imbarcati con l’aiuto dei barcaioli, i turisti sono accompagnati a largo alla volta della lampara già impegnata ad attrarre i pesci con il suo lume. Questa pratica prevede la circuizione del pesce che viene racchiuso nella grande rete, che tirata a braccio dai pescatori porta finalmente a bordo sotto gli occhi degli astanti il risultato dell’attesa sotto il cielo stellato.

La cena a chilometro zero è servita in una delle splendide baie della Costa degli Infreschi. Allietati dal gusto e dal profumo del cibo pescato poco prima, i partecipanti apprezzano la serata e mostrano il loro consenso con applausi scroscianti dedicati ai pescatori al rientro in porto e partecipando in numero sempre crescente ogni estate.

Considerandoci parte di un ecosistema dobbiamo valorizzare l’importanza rivestita da queste piccole iniziative di sostenibilità. Infatti grazie alla pesca meno intensiva la fauna marittima prolifera ed i pescatori, pur impegnati in un’attività molto sacrificata, si garantiscono quantità di prodotto e di guadagni sempre sufficienti a soddisfare le loro esigenze. Inoltre dal punto di vista culturale, la riscoperta di un rito tradizionale accresce la coesione di un territorio che così impara a puntare sulla sua vera essenza.

Bravi pescatori, avanti con la sostenibilità!

 

Federica Mazza

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