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Marzia Capannolo, storica dell’arte e Art Advisor, presenta l’arte a colazione. Un progetto che porta avanti da anni con forte passione e grande esperienza. Un modo per cominciare la giornata tra cultura, profumi e sapori dal dolce buongiorno.
Le abbiamo chiesto di parlarcene.

Cosa sono le Colazioni d’Arte? Com’è nato questo suo progetto e quando?

Le Colazioni d’Arte sono una sfida e al tempo stesso una conferma; la sfida è rivolta a chi ritiene accessoria la conoscenza della storia dell’arte. La conferma è data dal piccolo grande miracolo che la domenica mattina vede protagoniste a Torino almeno 40-50 persone che dedicano ore preziose del loro tempo libero ad un appuntamento con la cultura. Il progetto è al suo quarto anno di vita, inizialmente gli incontri si svolgevano nei suggestivi spazi di un albergo torinese in stile Liberty - l’Hotel dei Pittori - che accolse subito con entusiasmo la mia proposta: organizzare degli incontri sull’Arte accompagnandoli ad una prima colazione servita al tavolo, mentre io, attraverso un percorso di approfondimento teorico e confronto iconografico, avrei condotto i partecipanti alla scoperta della magia dell’Arte. Il nome del progetto “Le Déjeuner sur l’Art” è una rivisitazione del titolo del celeberrimo dipinto di Édouard Manet Le déjeuner sur l'herbe che sconvolse la critica parigina nel 1863. La mia idea era quella di creare un’assonanza letterale e simbolica con una delle opere d’arte che maggiormente hanno influito sulla codifica del linguaggio della cultura della modernità, e inizialmente, cominciammo a riunirci in 10, 15 persone, attorno ai tavolini da caffè dell’Hotel dei Pittori, il sabato  o la domenica mattina. Io mi ero da poco trasferita a Torino, arrivando da Roma, dopo una serie di progetti lavorativi su e giù per lo stivale. La scelta di Torino come città dove costruire nuovi percorsi di vita e stimoli professionali è stata dettata dalla fascinazione che l’architettura e le atmosfere della città suscitavano in me e nel mio compagno, Ernesto Morales, artista argentino che con me condivide il piacere di vivere in un contesto culturalmente così attento e produttivo; Torino è infatti ricca di fermento creativo e di iniziative culturali. Non avevamo contatti o conoscenze pregresse, ma in poco tempo le Colazioni d’Arte sono diventate un appuntamento fisso della domenica mattina nell’agenda di moltissimi partecipanti che a loro volta coinvolgono altre presenze.

Dove si svolgono e da che tipologia di pubblico sono frequentate?

Da ottobre 2013 le Colazioni d’Arte si svolgono nella nostra casa; avevo bisogno di sperimentare un contesto di maggiore condivisione e volevo proporre al pubblico delle Colazioni un ambiente accogliente e familiare, dove il mio intervento non venisse percepito come una “lezione”. L’esperimento ha riscontrato fin da subito un grande apprezzamento, e a domeniche alternate la nostra sala si trasforma in una sorta di auditorium con cinquanta posti disponibili e una grande parete dove vengono proiettate le immagini che fanno da timone alla mia “non lezione” di storia dell’arte che ha una durata di circa due ore. Il pubblico è molto eterogeneo, partecipano agli incontri dai giovani trentenni, fino ai giovani over settanta, e l’atmosfera che si crea è incredibilmente coinvolgente. Forse il segreto della grande crescita di questo progetto sta, oltre che nell’apertura di una casa privata ad un pubblico spesso di sconosciuti coinvolti da chi già ha partecipato, proprio nella colazione, ovvero il momento di apertura dell’incontro che vede riuniti tutti attorno a un grande tavolo dove si servono crostate, dolci e brioche, e dove le prime dinamiche di contatto fra i partecipanti si innescano proprio chiedendo latte o zucchero al proprio vicino di caffè.

Qual è il programma per il 2016?

Per questo nuovo anno le Colazioni d’Arte prevedono un primo trimestre tematicamente molto interessante: dopo aver aperto il 2016 la scorsa domenica con un incontro su Matisse (a Torino è in corso una bella mostra a lui dedicata a Palazzo Chiablese), proseguiremo il 24 gennaio con il Bacio di Hayez; il 7 febbraio con Alfons Mucha e l’Art Nouveau; il 21 febbraio con l’astrazione fra Kandinsky e Jackson Pollok; il 6 marzo con la Cappella Brancacci di Masaccio; il 20 marzo con il Simbolismo, e poi ad aprile sarà la volta di Mirò.

Come mai proprio la colazione e non, ad esempio, un tè pomeridiano? Ha dei legami particolari con questo pasto?

La prima colazione ha per me una notevole importanza: un buon caffè al mattino per recuperare l’energia necessaria ad affrontare gli impegni della giornata è la prima esperienza di gusto e piacere che io riesca consapevolmente ad apprezzare. Se poi la colazione è quella della domenica, tutto viene amplificato da una maggiore dimensione di relax e al tempo stesso di vivacità. Mi interessava l’idea di associare questo momento strategicamente atto a favorire il piacere e il risveglio, con la storia dell’arte, proposta agli uditori con gli stessi presupposti.

Come concepisce il legame tra arte e cibo?

L’Arte - e quindi la Cultura - è di per sé un concetto vasto e complesso e ritengo fondamentale che ogni singolo linguaggio ad essa ascrivibile venga sostenuto da una struttura attentamente progettata, da uno studio costante e da un confronto metodologicamente produttivo. Direi che il cibo sia quindi perfettamente rispondente alle istanze della Cultura e soprattutto, quando espresso secondo l’ossatura che ho appena descritto, ne possa essere un viatico importante.

Nelle sue Colazioni, ogni artista è abbinato ad un diverso menù? Ci farebbe qualche esempio?

In alcuni casi la scelta di ciò che accompagna il caffè si ispira ai colori e sapori dell’epoca o dell’artista protagonista dell’incontro, come per Matisse, Colazione d’Arte per la quale uno dei più affezionati partecipanti, collezionista, nonché cuoco per passione, ha realizzato una tarte aux pommes con zenzero e uvetta; per la prossima Colazione con Hayez potremmo pensare alla torta meneghina con noci e mele, mentre se dovessi pensare a un pasto da associare ad esempio a Picasso, beh, dovremmo certamente spostarci dalla colazione alla cena, con un piatto molto succulento, magari un brasato al barolo, per altro una delle glorie della cucina piemontese!

In base a quali criteri associa l’artista ad un determinato cibo, sapore, profumo?

L’associazione ideale per me resta quella legata alle sensazioni che le qualità estetiche dell’opera sono in grado di suscitare: l’esperienza del gusto e la rispondenza estetica restano comunque del tutto soggettive, pertanto, a ognuno i suoi abbinamenti!

Progetti per il futuro?

Sto lavorando alla redazione del catalogo generale di un artista del nostro Novecento che ancora attende la giusta restituzione critica alle pagine della storia dell’arte. Nel contempo sto costituendo una piattaforma specializzata di professionisti nel settore Art Advisory con base a Torino che sta già riscontrando grande interesse fra gli appassionati del settore. Mi piacerebbe molto inoltre che le Colazioni d’Arte viaggiassero come progetto itinerante da estendere in altre case, in nuove città, anche perché nella complessa dinamica che ruota intorno al mio mestiere di Storica dell’Arte, le Colazioni rappresentano una fonte preziosissima di entusiasmo e rinnovo di energie, necessaria a nutrire il mio impegno nella costruzione di percorsi che contribuiscano a riconsolidare il ruolo dell’Arte e della Cultura come motore necessario allo sviluppo sociale e economico del nostro Paese. E di tale ruolo dell’Arte e della Cultura, ogni domenica ho la conferma.

Come si partecipa alle sue Colazioni?

Per partecipare basta chiedere di iscriversi alla mia newsletter tramite l’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; si riceveranno quindi i programmi e le presentazioni delle singole Colazioni d’Arte a cui ci si potrà prenotare, sempre via mail, con una quota di 15 €. Gli incontri si svolgono a Torino, in Via XX Settembre 1, nella casa che Ernesto ed io abbiamo scelto come nostro spazio di vita e di condivisione di Cultura.

 

www.marziacapannolo.wix.com/mcstudio

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 Micole Imperiali

 

 

 

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