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In vino veritas
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Il sapore di queste bacche, utilizzate soprattutto nella cucina asiatica, è caratterizzato da una fortissima aromaticità che ricorda molto quella del pepe, ma in termini di intensità e non di piccantezza. Immediatamente dopo una prima esplosione di intensità al palato, si avverte un leggero aroma di limone e lascia in bocca un leggero intorpidimento, un formicolio che dura qualche minuto. In Cina, Nepal e Tibet viene utilizzata per ricette a base di carne e pesce, e molto spesso viene combinata insieme allo zenzero e all’anice stellato.

Ma come si utilizzano i semi di Szechuan? A differenza del vero pepe, i semi interni vengono scartati e utilizzati solo i gusci che li contengono, tostati e macinati. I più coraggiosi ne masticano i petali. Effetto sicuramente strano e allarmante, ma che scema in breve.

In Occidente lo stiamo utilizzando per dessert gourmet e soprattutto cocktail. Si dà il caso, difatti, che questa spezia sia altamente eccitante e afrodisiaca e riesca a risvegliare i sensi. Un cocktail emozionale insomma! Oltre che per le bevande alcoliche, sono ottimi mescolati con acqua di cocco e spremute di agrumi. Per i drink gli utilizzi sono molteplici. Noi di Tarallucci & vin (che recentemente abbiamo assaggiato questi semi assolo, con effetti sorprendenti e divertenti!!) ve ne indichiamo un paio. Con l’ausilio di uno shaker o di un frullatore, bisogna mescolare i semi di Szechuan con il cocktail desiderato. Il formicolio che la spezia provoca sarà sicuramente lieve. Per avere un “effetto ronzio” molto più persistente, invece, occorre aggiungere al cocktail alcuni petali essiccati da masticare per avere un effetto più travolgente.

Questa la nuova sperimentazione dei più audaci barman del XXI secolo. Avrà successo? Noi scommettiamo di si.

 Valeria Vanacore

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