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In vino veritas
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Siamo a San Potito Sannitico su un territorio di circa 50 ettari nel cuore del Parco Nazionale  del Matese, l’azienda è una realtà agricola biologica certificata, si chiama Quercete e ha presentato con orgoglio e tanta emozione la sua punta di diamante: il Pallagrè, il Pallagrello bianco Terre del Volturno IGP 2017. Vitigno autoctono amato dal re Ferdinando IV di Borbone, caratteristico per i suoi acini perfettamente sferici, da cui il nome Pallagrello, cioè “piccola palla”, è stato non solo il protagonista indiscusso della serata del 27 giugno, dedicata ad amici e professionisti del settore, ma si è riconfermato quale volano di rinascita enologica casertana e campana.

Una strada intrapresa con tenacia e non senza difficoltà per un’azienda che vanta, da decine di anni esperienza e genuina professionalità, nella produzione di formaggi, carni e salumi di eccellenza, ricavati da razze selezionate come Laticauda, Maiale nero Casertano e Brunalpina. La decisione dunque, supportata grazie al contributo di collaboratori competenti e motivati, quali ad esempio l’agronomo Vincenzo Coppola, di unire alle coltivazioni e ai pascoli naturali anche i vigneti, per dare vita ad un vino per il re e da re chiamato non a caso Pallagrè.

Le prime bottiglie, frutto della vendemmia 2017, hanno espresso le eccellenti doti e le caratteristiche organolettiche, individuate e raccontate dai sommelier Fisar della Delegazione di Caserta, di questo vino “Nobile tra i Nobili”, distintosi per i profumi di fiori bianchi e frutta tropicale e per una piacevolissima spalla acida. Valorizzazione del territorio e qualità dei prodotti a tutto tondo, non solo nel calice ma anche nei piatti dei presenti, tra cui anche rappresentanti dell’AIS e di Slow Food, intervenuti a rendere la serata un momento di condivisione e di confronto.

Da un lato la gustosa proposta di salumi e formaggi, di cui meritano menzione le varianti fresche e stagionate della razza Laticauda, pietra miliare nella storia dell’azienda e il Bemù, prodotto con latte di pecora e Brunalpina ma, soprattutto il maiale nero casertano, allevato nelle ghiandaie dell’azienda, il cui sapore inconfondibile ha regnato sovrano anche nelle preparazioni d’autore di Renato Martino, chef stellato del ristorante Vairo del Volturno di Vairano Patenora.

 Territorio, qualità e dedizione: gli ingredienti ci sono tutti, non ci resta che assaggiare, in attesa del prossimo vino in arrivo a settembre …

 

Caterina Castiello

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