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In vino veritas
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Batasiolo è poesia! Letta così, potrebbe sembrare una frase senza senso.

Ma se si ha la fortuna di mollare tutto e partire per un breve viaggio per le Langhe trovando lungo la propria strada la realtà della cantina dei Beni di Batasiolo, azienda piemontese che da circa 40 anni è forse tra quelle realtà vinicole più ferventi del panorama italiano.

Un’azienda della famiglia Dogliani in cui la passione sta nelle radici della loro terra che porta nei calici nettare, quello del quale abbiamo in mente leggendo qualche passo della letteratura mitologica o guardando qualche dipinto.

Passione e famiglia sono parole che tornano spesso parlando dei Dogliani considerando ciò che hanno messo in piedi con la Batasiolo S.p.A. che si è tradotta in arte in cui la divulgazione in cui l’enologia si esprime nei termini più alti di eleganza nel capire il gusto del vino senza troppe filosofie di rito legate al mondo dei degustatori food and beverage.

A La Morra, nelle vicinanze di Cuneo, è su questa terra che la famiglia Dogliani hanno piantato quelle radici, investendo e costruendo per avere vini eccellenti, facendo scoprire in punta di piedi i loro vigneti accogliendo come amici o persone di famiglia tutti coloro che partecipano ai loro percorsi fermandosi qualche giorno nel loro resort.

Il profumo e l’eleganza del gusto che sfiora il palato dei vini della cantina è poco nota nell’Italia del centro e del Mezzogiorno, ecco che in sinergia con il Gambero Rosso hanno creato un tour tra Roma, Milano e Napoli per far conoscere agli appassionati, semplici ma amanti del bere bene e addetti ai lavoro i vini dell’etichetta targati Batasiolo, dimostrando come I Beni di Batasiolo siano adatti alla tradizione culinaria di qualsiasi regione.

Abbiamo assaggiato i vini del Batasiolo on tour durante la tappa napoletana che si è svolta al Veritas Restaurant di Stefano Giancotti dove la cucina è capitanata dallo chef stellato Gianluca D’Agostino.

Anche se lo scenario è in ristoranti stellati o comunque di alta qualità, l’atmosfera i cui sono coinvolti i partecipanti del Batasiolo in tour è quella conviviale che potrebbe ricordare quasi quella dei social table tanto gettonati negli ultimi anni. Si può capitare a tavola con persone mai viste prima d’ora che potrebbero anche essere di altre regioni imbattendosi in persone di altre tradizioni ed esperienze, in cui, inevitabilmente il benessere della buona compagnia diventa il condimento da 100 punti in una degustazione. Uno scambio che arricchisce l’esperienza enogastronomica dove i vini dell’azienda piemontese abbinati la cucina stellata di chef D’Agostino sono gli attori protagonisti.

Ai fornelli Gianluca D’Agostino non smentisce le sue origini irpine: grande attenzione sulle materie prime, mostra sempre maggiore padronanza nelle cotture e non inserisce mai più di quattro elementi a piatto, per una cucina pulita e accurata. Si inizia con un benvenuto composto da Mozzarella di bufala e succo di pomodoro, grissini alle alghe e focaccia alle erbe abbinata al  Batasiolo Brut Millésimé M. Cl. '12 per poi passare all’ Amuse-bouche, Palamita marinata con yogurt ai capperi in cui il vino scelto è il Roero Arneis '17.

Per l’antipasto un Langhe Chardonnay Morino ’16 si sposa alla perfezione ai sapori del Carciofo farcito con baccalà mantecato e bottarga di muggine, un piatto equilibrato che conquista anche chi di norma non ama fare scorpacciate di baccalà.

Ed ecco il momento dell’abbinamento più atteso della serata, quello in cui o si vince o si perde: il risotto con asparagi, petto d’anatra affumicato e tartufo nero. Un piatto delicato abbinato al Barbera d’Alba La Sovrana '16.  Una vera esplosione di combinazione di sapori che esplodono in bocca.

Ma chef D’Agostino con la sua brigata e il team di Batasiolo in tour rilanciano e azzardano servendo il maiale nero casertano arrosto con spinaci, gel di arance e finocchietto con due tipi di eleganti Barolo: il Barolo Cerequio '08 e il Barolo 'Ris. 10, due bottiglie l’una più decisa dell’altra.

Per il dessert il Barolo Chinato ha accompagnato il cremoso al cioccolato con biscotto all’amaretto e crema inglese alla vaniglia che non fa cadere in tentazione golosi e non, con una crema al cioccolato fondente che non può che fa capitolare decretando il successo di una serata goliardica in cui l’eccellenza food&beverage trionfa senza lasciare troppo spazio a dubbi o a repliche in cui l’esperienza gastronomica si è rivelata appagante, vissuta anche in pieno relax. Le lancette dell’orologio corrono in cui noia o insofferenza non esistono mettendo a proprio agio foodie adicted, enologi e sommelier, addetti ai lavori e curiosi avventori.

Non si può che confidare in altri tour propizi che mettano in luce delizie enologiche come la realtà Batasiolo che diventa una chiave narrativa per raccontare le tradizioni dei territori italiani. E se così fosse, vi consigliamo di non lasciarvelo sfuggire.

Antonia Fiorenzano

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