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In vino veritas
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Una vitola de galera scarsamente rappresentata sul mercato (l’altro esponente del gruppo è il Diadema di Cuaba), imperiosa e impegnativa da maturare e fumare, che ha riscosso pareri distinti nel pubblico di amatori e critici italiani: gli emotivi della prima ora che gridavano al miracolo, gli ipercritici aspri come lime spremuto in un occhio che lamentavano eccessiva giovinezza della miscela e i moderati, come sempre sospesi nel giudizio.

Vero è che tutto quel tabacco compresso in un cilindro a due punte (il diadema è un figurado con entrambi i vertici chiusi a piramide) necessita di un’adeguata maturazione e affinamento, ma il sigaro, sin dall’uscita sul mercato, non esprimeva le caratteristiche di un puledro di razza dalle grandi ambizioni. Era piuttosto uno dei tanti costosissimi figli di Varenne di buona tempra, destinati a una sicura carriera nella terra di mezzo, quella in cui vagano tutti i campioni mancati di ogni sport e ambito. Fuor di metafora il Punch Diadema è bello nella veste dorata che lo ricopre e la doppia fascetta elegante con i toni del blu e dell’oro miscelati tra loro, ma non convince del tutto.

Lo assaggiamo di nuovo ora che si avvia alla maturità sperando sia pronto per il grande passo nel mondo degli adulti.

Una volta spogliato, scopre la sua pelle colorado, vellutata e abbastanza uniforme. Giocando tra erba e caffè ci mostra a crudo una natura gentile ma intensa.

Let’s burn it! Le prime boccate ci dicono tutto: un sigaro orientato su una forza media, aromi sospesi tra l’erba e le spezie con rimandi al caffè giamaicano

La combustione, otto volte su dieci si è mostrata buona così come il tiraggio: un segnale positivo dal mercato cubano, almeno per quanto riguarda le edizioni limitate.

diadema punch edizione limitataLa fumata scorre quieta per tre ore con un’intensificazione di forza dalla metà del secondo tercio in poi e un generale addolcimento del fumo nonché l’intensificazione di note aromatiche che rimandano alla frutta secca come nocciola e mandorla. Il finale non rivela grandi sorprese: il sigaro si lascia abbandonare senza rimorso nell’amarezza crescente dell’ultimo tercio.

Piacevole…emozionante è un’altra cosa.

Vale la pena spendere e attendere tanto tempo per assaporare il Punch Diadema? In definitiva sì!

Se amate i calibri grandi, i sigari imponenti da sfoggiare al matrimonio del vostro miglior amico, questo sigaro non può mancare nella vostra scorta: il diadema è una vitola unica dal fascino incontrastato e consente di accedere alla dimensione filosofica della fumata e alla riflessione sul tempo.

Acquistare un sigaro di formato importante con una ligada che presuppone un lungo periodo di maturazione, porta il fumatore a confrontarsi con l’idea di futuro, un’idea astratta che impegna il pensiero nella sensazione di attesa. Il futuro, come ci ricorda San’Agostino, non esiste: è una complessa proiezione della mente a partire dal presente. Potremmo non sopravvivere alla maturazione del nostro Diadema!

Altrettanto riflessiva è la fase di fumata di una vitola così impegnativa, che ci consente di sperimentare il nostro tempo interiore, secondo l’idea di Henry Louis Bergson, modulando note e pause sul nostro spartito vitale.

Un sigaro, una fumata, una riflessione: cercatelo negli Habanos Specialist e Habanos Point più vicini.

 

L.O.

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