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In vino veritas
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E’ così che, dopo una lunga e faticosa, ma appassionata e appassionante,  formazione al birrificio abruzzese Almond ’22, nel 2008 apre i battenti Karma, uno dei più piccoli birrifici artigianali italiani (circa 20-25.000 bottiglie l’anno)!

All’inizio non è stato semplice, soprattutto perché in quegli anni la cultura delle birre artigianali in Italia non si era ancora consolidata, se non in qualche regione del Nord. Proprio per questo Mario ha deciso di produrre birre “particolari”, utilizzando i prodotti e le spezie del territorio.

«Il mio obiettivo è sempre stato quello di creare un prodotto equilibrato, qualcosa di istintivo, di personale. Volevo creare una birra che fosse solo mia, ricca di identità, ma allo stesso tempo equilibrata, facile da bere. Allo stesso tempo avvertivo l’esigenza di legarmi a tutti i costi alla mia terra» ci racconta Mario.

Da  qui parte la sua sperimentazione per creare birre “speziate”. Non è stata certo una passeggiata: le spezie, difatti, vanno usate con parsimonia, devono essere di altissima qualità e vanno lavorate manualmente.

Ma quando vanno aggiunte le spezie? Mario preferisce aggiungerle nell’ultima fase della produzione, in modo tale che siano maggiormente percettibili al gusto. Le prime due birre prodotte sono la Lemon Ale e la Cubulteria. La Lemon Ale è una blanche, fresca e agrumata, fatta con malto d’orzo e segale, il cui equilibrio perfetto è stato raggiunto grazie all’utilizzo dei limoni della Costiera Amalfitana (vengono rimosse le bucce e poi essiccate) e della buccia d’arancia amara e d’arancia dolce, del coriandolo e del pepe rosa. La schiuma compatta ricorda quella delle pils ma di pils non si tratta, unicità..questa è la parola d’ordine! La Cubulteria (nome antico del comune di Alvignano), invece, è una birra sullo stile belgian ale, più corposa e più alcolica, fatta con malto d’orzo e di frumento (30%), dolce e agrumata grazie all’utilizzo di un lievito molto fruttato, di cannella e buccia d’arancia.

Non vi basta? Karma produce anche birre stagionali. Una di queste è Nà tazzulella e cafè, coffee stout invernale fatta con il caffè che in parte viene macinato e utilizzato insieme ai malti, e in parte viene utilizzato sotto forma di miscela (3 lt. su 120 lt. di mosto). Altre birre che più si addicono al periodo invernale sono sicuramente la Nigeria, una chocolate stout fatta con le fave di cacao, e la Centesimale, birra territoriale fatta in concomitanza alla vendemmia; per produrla, infatti, si utilizzano mosto cotto di vino e mela annurca. Fra le primaverili spiccano due birre che mario ha dedicato ai figli: la Witbir, una blanche molto leggera fatta con malto d’orzo, farro e avena, e la Roxy, aromatizzata al pepe rosa e coriandolo.

Chi ama gusti più semplici, invece, non può non assaggiare la Marilyn, con l’aggiunta di miele che le conferisce quel tocco di dolcezza e speziatura talmente delicato da confondere chi la prova, e la Sumera,  fatta secondo l’antica ricetta (pare che la birra sia nata prima del vino…) con farro e bergamotto, premiata dalla guida Slow Food insieme alla Lemon Ale.

Non mancano birre “personalizzate”, create appositamente per determinati ristoranti e birrerie, come quella fatta con i ceci neri per la pizzeria Pepe in grani di Franco Pepe a Caiazzo. Un matrimonio ben riuscito tra due eccellenze del territorio!

Birrificio Karma

C.so Umberto I°, 255

Alvignano (CE)

tel. 0823 869117

 

Valeria Vanacore & Ga

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