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Per fare il punto sull’evoluzione delle teorie e iniziative di divulgazione della Dieta Mediterranea, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in collaborazione con CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) ha prodotto il Libro Bianco sulla Dieta Mediterranea.

C’era una volta uno studioso che decise di intraprendere un viaggio alla scoperta di una vita migliore. Aveva a cuore la salute dei suoi concittadini e il viaggio lo condusse sino in Italia. Il visionario biologo arrivava dagli Stati Uniti e si chiamava Ancel Keys . In Italia, ed in particolare a Pollica , in Cilento , Keys e sua moglie adottarono lo stesso stile di vita degli abitanti del luogo, al fine di dimostrare che questo semplice cambiamento gli avrebbe garantito una vita più longeva e in salute.

Ancel Keys fu il promotore delle teorie sui benefici connessi alla Dieta Mediterranea, ed incontrò non poche difficoltà nel provare ad avvalorare i suoi studi. Erano gli anni ’70 e la scienza chiedeva prove concrete che Ancel Keys avrebbe potuto affermare con più forza cimentandosi in prima persona.

La Dieta Mediterranea è non solo un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari diffusi in alcuni paesi del bacino mediterraneo, ma un insieme di rituali, tradizioni e abitudini che nella “mediterraneità” trovano il tratto comune. Si rischierebbe di banalizzare l'argomento limitandolo alla tipica assunzione di cibi specifici. A tal proposito la Dieta Mediterranea è stata dichiarata patrimonio UNESCO e inclusa nel 2010 nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell'umanità di Italia, Marocco, Spagna e Grecia; dal 2013 tale riconoscimento è stato esteso anche a Cipro, Croazia e Portogallo. Sono le comunità emblematiche accomunate dagli stili di vita classificabili come Dieta Mediterranea. 

Per fare il punto sull’evoluzione delle teorie e iniziative di divulgazione della Dieta Mediterranea, e su quanto ancora ci sia da fare per validare il benefici ad essa connessi, al fine di garantire adeguati livelli di salute pubblica, oltre che modelli di consumo sostenibili, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in collaborazione con CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) ha prodotto il Libro Bianco sulla Dieta Mediterranea. Presentato presso la sala del Capitolo, nel convento di San Domenico Maggiore a Napoli, il Libro Bianco è frutto della ricerca scientifica e propone azioni mirate nel settore economico dell'enogastronomia che attualmente esprime un forte potenziale.

I contenuti del Libro Bianco sono stati spiegati da illustri convenuti tra cui gli antropologi Marino Niola e Elisabetta Moro, Direttore e Vicedirettore del MedEatResearch, il Centro di Ricerche sociali sulla Dieta Mediterranea dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, i rappresentanti del Ministero e della Regione Campania , e avvalorati dai racconti delle esperienze dei delegati delle comunità emblematiche.

Dal Libro Bianco emerge un modello vincente sul fronte nutrizionale e socioculturale, in grado di giocare un ruolo essenziale nella crescita sul territorio di una economia sostenibile: da un’agricoltura attenta alla biodiversità, all’ambiente e alla stagionalità a un’innovazione tecnologica che garantisca ai consumatori qualità, salubrità e disponibilità dei prodotti, ad un turismo che valorizzi i paesaggi, i saperi e i sapori legati alla dieta mediterranea.

La candidatura dell’arte dei pizzaioli napoletani a patrimonio UNESCO persegue lo stesso l’intento , volendo affermare internazionalmente la conoscenza delle produzioni eccellenti campane e dei saperi ad esse legati , oltre che difenderne l’autenticità. Per ricordare che cosa sia l'arte della pizza, l’associazione dei pizzaiuoli napoletani ha offerto il cult della “pizza a portafoglio” durante il buffet che proponeva inoltre pasti preparati secondo i criteri di frugalità e gusto della Dieta Mediterranea.

Nonostante il tempo trascorso dagli esordi degli studi sulla Dieta Mediterranea , si ribadisce il ruolo essenziale del contributo dato dal sapere delle persone. Allo scopo di valorizzare quell’ importante valore aggiunto della nostra cultura che è lo stile di vita, l’attuale scopo dell’impegno profuso in difesa e valorizzazione della Dieta Mediterranea deve alimentarsi nella custodia della memoria delle persone.

Federica Mazza

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