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Arriva sui Quartieri Spagnoli di Napoli  l’idea di una Home Restaurant, incontro tra cucina, buon cibo, relazioni e divertimento. Il progetto si chiama LoveLive e nasce dall’unione delle passioni di quattro giovani coinquilini: Marcella è cuoca, Oriana, Antonella e Francesco musicisti.  A Casa Nostra è il nome d’arte dato ad uno spazio che non è solo una casa, ma è un luogo condivisibile di piacere e divertimento.  

L’idea è quella di condividere passioni diverse in un’atmosfera intima e propria, quella di casa. La rassegna propone una serata al mese dedicata al cibo e alla musica contemporanea, per conoscersi e stare insieme sul suggestivo terrazzo nel cuore di Napoli. Ogni e-mail inviata agli organizzatori prenota un cuscino in cui verrà inviato in forma privata l'indirizzo; per la serata inaugurale  di venerdì 13 novembre i posti sono stati tutti occupati. Da poco più di un mese i quattro fautori di Casa Nostra hanno dato vita al loro progetto <<nato quasi per caso e aperto alla trasformazione e ai contributi di nuove idee>>.

Home Restaurant, la convivialità locale del XXI secolo

Il social eating nasce in America e in nord Europa e arriva in Italia nel 2011, è un modo di conoscersi, incontrarsi, condividere la passione del buon cibo col gusto dell’atmosfera casalinga. Il principio da cui si parte è simile all’idea del couch surfing, la pratica made in usa di ospitare uno sconosciuto sul divano di casa a basso presso, o al car sharing, la pratica di prenotare un’automobile per una stessa meta. Anche in Italia il cibo è diventato social, condivisibile, aperto, glocale - concetto che unisce globale a locale ed è aspetto fondante della società del XXI secolo.  Chi organizza sceglie la data e fissa il prezzo mettendo a disposizione gli spazi di casa, un terrazzo, un giardino. Il potenziale ospite in pochi clic si prenota e divide la tavola con nuovi amici. Le probabilità di mangiare bene sono alte, visto che l’organizzatore è solitamente un appassionato di gastronomia.

Gli invitati seguono alcune regole ad hoc: si arriva puntuali, si comunicano eventuali allergie alimentari in anticipo.

Se fino agli anni ’90 il cibo era dimensione familiare e momento di tradizione, conservazione, oggi la convivialità tipica della cucina di casa si apre all’incontro, al “social”, alla volontà di mangiare instaurando nuovi legami, abbattendo qualsiasi barriera. La possibilità di offrire la propria casa è l’idea che ha reso famoso il portale Airbnb, dove i privati di 192  paesi possono affittare o subaffittare a chi è in viaggio la propria casa per brevi periodi. La nuova frontiera del cibo è dunque lo sharing economy, il social eating dove la dimensione virtuale e digitale dell’incontro si materializza in una cena o un pranzo in cui si condivide la stessa tavola. La cucina è ancora una volta occasione di incontrarsi, conoscersi, rompendo la barriera della rete, che spesso isola e rende alienati.

Elèna Lucariello


 

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