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 Come in tutti i film del regista napoletano anche il cibo contribuisce a raccontare abitudini e differenze dei suoi personaggi: se in Benvenuti al Sud c’è la bella mozzarella alias la zizzona di Battipaglia a conquistare, qui c’è una divertentissima scena in cui domina la pastiera di cui Cristina, il personaggio incarnato dalla Cortellesi, si vanta di non aver mai fatto approdare in casa sua come segno tangibile della scelta di rinnegare le sue origini meridionali.

A interpretare il suo mite marito è Luca Argentero, il quale nell’ultimo periodo è anche impegnato su più fronti sul set sia come produttore con la sua Inside Productions nella realizzazione di Pericolo Verticale, una complessa serie factual in 8 puntate che dal 22 gennaio andrà in onda su Sky Uno, che come attore in Ragion di Stato, film tv che ha appena finito di girare e che andrà in onda in autunno su Rai 1

Che sia affascinante è risaputo, ma le cose che vengono in mente parlando con lui è la sua gentilezza d’animo e una buona dose di ironia. Via via che conversiamo viene fuori la passione di Luca per la cucina, rivelando un vero talento da chef, tanto che da buon cuoco che si rispetti è gelosissimo degli ingredienti del suo segretissimo e originale filetto.

luca argentero in un boss in salottoLuca, come definiresti Michele Coso e sua moglie Cristina?

Secondo me la definizione di Michele Coso sta nel cognome. E’ una persona che ha poca spina dorsale, anche se è un buon padre ed è innamorato di sua moglie Cristina, interpretata da Paola Cortellesi. E’ un uomo semplice il ché non è sempre un difetto. A lui sembra bastare il suo plastico del trenino e non ha la stessa voglia di emergere che, invece, ha Cristina, infatti nella sua casa impera un matriarcato, in quanto è lei che detta i tempi, lei incita tutti i componenti della famiglia a fare meglio perché vuole più di quello che ha già ottenuto che, devo dire, è un aspetto molto contemporaneo.

In alcune delle tue pellicole il cibo fa da sfondo basta pensare a Lezioni di cioccolato, Mangia prega, ama e anche in Un boss in salotto c’è una scena esilarante con la pastiera. Nella vita di tutti giorni sei una buona forchetta? Che rapporto hai con il cibo?

Ho un ottimo rapporto. Mi potrei definire un appassionato. Mi piace tantissimo cucinare e questa è una caratteristica di chi lo ama. Mi hanno insegnato a non lasciare nulla nel piatto quindi di solito tendo un po’ a esagerare, però ci faccio molta attenzione e a volte cerco di limitare i miei desideri culinari.

Cosa non deve mai mancare alla tua tavola?

Certamente una buona bottiglia di vino. Non manca quasi mai il pesce e la verdura che mi piace sia cucinare che mangiare.

Quanto può essere vera la frase tu sei quello che mangi?

Il cento per cento. Ci credo molto a questa affermazione.  Con mia moglie (ndr l’attrice e doppiatrice Miriam Catania) stiamo approfondendo il discorso legato al biologico. Stiamo facendo molta attenzione a dove compriamo il cibo a come lo prepariamo. C’è una sorta di abbrutimento nella spesa in quanto la grande distribuzione ha reso il cibo soltanto un vile alimento, quando invece è proprio il motore, la benzina che ci fa andare avanti. E’ importante sapere quello che si mangia e come lo si mangia.

Dal primo trimestre del 2012 sei vicepresidente dell'organizzazione onlus 1 Caffè, che cerca di riproporre la tradizione del Caffè sospeso a scopo benefico.

Sì, l’ho anche fondata insieme a degli amici di Torino con cui ci siamo dati delle cariche onorarie per motivare l’organico. Noi torinesi abbiamo mutuato un’idea napoletana, ossia il caffè sospeso che è una tradizione stupenda. L’abbiamo resa digitale presentando una volta al giorno delle piccole onlus di poter offrire un caffè. Lo facciamo noi direttamente e a chiunque voglia diamo la possibilità di farlo. Su www.uncaffe.org  potrete trovare in modo dettagliato tutte le informazioni.

Antonia Fiorenzano

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