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Per amor vostro, il film di Giuseppe M. Gaudino con Valeria Golino, Massimiliano Gallo e Adriano Giannini, che, in concorso  alla 72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ha portato a casa la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla protagonista e il Premio Pasinetti alla migliore attrice.

Il film è il visionario racconto di Anna, una donna che sceglie di non vedere cosa le accade intorno scendendo a continui compromessi con la vita per amore dei propri figli e degli anziani genitori di cui si occupa senza il supporto dei fratelli, anche se che da piccola l’hanno costretta a patire la reclusione per una colpa non sua. La protagonista sembra non accorgersi delle attività illecite, praticamente sotto casa, di un marito violento, detto Gigino ‘o Milordino interpretato dal bravo e convincente Massimiliano Gallo.

La coppia ha tre bellissimi figli adolescenti, tra cui un ragazzo sordomuto. Le scene delle loro conversazioni, delle canzoni con la lingua dei segni, sono il momento più toccante di tutto il film. Un mondo dolce e silenzioso fatto d’amore e complicità in cui madre e figli si isolano volentieri.

Nel complesso si tratta di un melting pot di scelte stilistiche (bianco e nero, animazione, dialetto, sprazzi di musical), visionarie e ambiziose suggestioni espressive per raccontare la storia di un’eroina docile e triste, assalita dalle voci di un immaginario inferno mentale rappresentato da una folla freak in un autobus, e alle prese, nel quotidiano, col ‘gobbo’ da compilare e reggere su un set di una pomposa serie tv che vede come protagonista l’affascinante quanto vizioso Michele interpretato da Adriano Giannini. Una tresca amorosa con l’attore la riscuote dal torpore del suo quotidiano e svelerà un inedito risvolto della storia.

Per Amor vostro è un pot-pourri stilistico che fa emergere il dato visivo con forza, ma senza particolare singolarità. Il bianco e nero usato per il presente della storia di Anna viene continuamente invaso sia dai più robusti incubi dell’autobus, sulla vettura con cui va e torna dal lavoro i passeggeri vomitano acqua e vociferano con sussurri e grida provenienti dagli abissi; dalle incursioni animate di uno sfondo mare, cielo, terra oltre la finestra di casa che prende vita e colore d’acquerello per smuovere il ritmo del sentire interiore della donna; infine, dagli accenni di musical casalinghi tra madre e figli ritmato dalle parodie musicali del Quartetto Cetra che fanno capolino dallo stereo, dall’autoradio, e dalla tv. Fino a quando l’oscuro piano criminale del marito verrà a galla stravolgendo ogni certezza sentimentale raggiunta, e farà riemergere anche il trauma infantile della donna.

I peccati di gola dei protagonisti sono tanti. Valeria Golino ama mangiare bene ma preferisce che ai fornelli ci sia il suo compagno (Riccardo Scamarcio). Adriano Giannini ha imparato a cucinare dal padre, il grandissimo Giancarlo, che gli ha anche insegnato a essere “camurriuso” alla siciliana, a scegliere cioè prodotti di qualità evitando sprechi.

A Massimiliano Gallo, ho invece chiesto chi inviterebbe a cena se potesse. Mi ha risposto che vorrebbe far assaggiare all’immenso Robert De Niro, la vera mozzarella, la genovese e una ricca parmigiana di melenzane terminando il pasto con babà e sfogliatelle. Qualche pietanza tipicamente partenopea, giusto per offrire alla star di Hollywood una cena leggera, ascoltando le sue incredibili esperienze cinematografiche e, perché no, anche personali. Massimiliano, ti auguro di poter realizzare questo sogno, e se ti ricordi, chiamami che ci vengo anche io!

 

Carmen Vicinanza

 

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