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Bufera Higuain. Così possiamo riassumere in un paio di parole le vicende accadute in questa settimana, fatta di tante ombre sulla rettitudine di un campionato che almeno moralmente ed eticamente sembra essere anni luce indietro agli altri, uno su tutti quello inglese con la favola Leicester. La mentalità dunque del sapersi accontentare, di fare di necessità virtù è alla base anche della nostra rubrica, con due (antichissimi) piatti nati dalla consapevolezza di due diversi popoli di sopravvivere in un modo o nell’altro con tutto ciò che li circonda.

 

Coniglio all’ischitana

Con i suoi 2500 anni, il coniglio all’ischitana è indubbiamente uno dei piatti più antichi mai trattati su queste pagine.
La storia dà il merito ai Siracusani che vedevano nell’isola di Ischia un punto nevralgico fondamentale per espandere il proprio potere sul Mediterraneo. Ovviamente l’isola abbondava di questi animali, che risultavano essere la materia prima perfetta per placare la fame dei siciliani.
La ricetta ha subito tantissime modifiche, ma la più importante si è avuta dopo la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo e l’arrivo in Europa del pomodoro, che ha dato una decisa spinta di sapore ad un prodotto già di per sé carico di carattere.
Con l’aggiunta di sale, peperoncino, prezzemolo e basilico la “squadra” è indubbiamente pronta per affrontare ogni sfida.

 

Brasato di cavallo

Anche la “Pastissada de’ caval” come si dice in dialetto veneto non scherza a rilevanza storica.
La leggenda ha una data precisa: 30 Settembre 489 D.C. quando gli eserciti dei re Odoacre e Teodorico si sfidarono in una cruentissima battaglia svoltasi proprio nei pressi di Verona.
La popolazione già stremata da questi accadimenti e dalla fame, decisero di non buttare tutta quella carne di cavallo avanzata sui campi da combattimento; così la tagliarono in pezzi e la misero a macerare nel vino e nelle spezie in modo da poter allungare il periodo di conservazione.
Ancora oggi questo piatto è molto apprezzato, nonché arricchito di materie prime di un certo spessore tra cui la noce moscata, chiodi di garofano, alloro, sedano bianco, cipolle e carote.
Il brasato di cavallo si accompagna perfettamente con la polenta, che sia morbida o compatta.

 

Massimiliano Guadagno

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