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Napoli-Atalanta deve essere una sfida concettualmente diversa da quella con la Roma. Per il bel gioco mostrato e per la qualità dei singoli il Napoli non può buttare all’ortiche un secondo posto che per un lungo periodo ha avuto sentori di vetta.
Ci vuole una buona dose di carattere, un po’ la stessa presente in questi due noti piatti carichi di passione, storia ed un pizzico di fortuna. Oltre che di due enormi protagonisti.

 

Torta caprese

La storia di alcune tra le migliori scoperte dell’uomo è avvenuta per puro caso. Prendiamo proprio la storica torta caprese, prelibatezza partenopea che delizia i palati di tutta Italia. Pare che nel 1920 il cuoco Carmine di Fiore era alle prese con una richiesta molto specifica di un boss malavitoso. Ma mica uno qualunque. Doveva consegnare a tre sgherri di Al Capone una torta alle mandorle.
Ma si sa, cucinare sotto la pressione di uno degli uomini più influenti della scena criminale dell’epoca non è cosa da poco.
E così il buon Carmine cadde in errore, dimenticando di aggiungere la giusta dose di farina all’impasto.
Il risultato però superò le più rosee aspettative, con una torta croccante fuori e morbida dentro che convinse così tanto gli stessi criminali americani da richiedere la ricetta.
Il cioccolato fondente, le uova, lo zucchero, soprattutto le mandorle danno una grande identità alla Caprese, rendendolo un piatto goloso e caratteristico.

 

Torta del Donizetti

Leggenda e storia si incontrano nuovamente per proporre versioni affascinanti di noti piatti italiani.
Addirittura in questo caso viene tirato in ballo il noto musicista Gioacchino Rossini, che per aiutare le pene d’amore del bergamasco Gaetano Donizetti chiese al proprio chef di preparare una ricetta semplice, buona e veloce.
Il cuoco si mise così all’opera creando un dolce dalla forma a ciambella con farina, fecola, zucchero, uova, albicocche candite ed ananas con aromi di vaniglia.
Una torta gustosissima che però…non ha queste origini!
Tornando alla storia dobbiamo “accontentarci” della variante reale nata nel 1948 da Alessandro Balzer per celebrare il centenario della morte del compositore.
Questo ovviamente non sminuisce il valore del piatto, carico di sapori ed aromi.

 

Massimiliano Guadagno

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