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Ricette
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In una poderosa cavalcata finale il Napoli riesce ad agguantare il primato in classifica ed aggiudicarsi il titolo (più immaginifico che tangibile) di campione di inverno.
Ma attenzione al Sassuolo che non solo sta sfiorando il margine dell’Europa League ma è palesemente una “ammazzagrandi” da tenere sott’occhio.
Una sfida dunque insidiosa è imprevedibile, così come quella gastronomica di oggi che mette a confronto non solo due piatti diversi ma anche le due prossime festività di maggior peso: Carnevale contro Pasqua. Voi quale preferite?

 

Chiacchiere
Bugie, cenci, frappole, sfrappole, crostoli comunque li si chiami sono famosissimi in tutta la nostra penisola, che tuttavia ci piace associare ai lidi partenopei seguendo una particolare teoria storica che vuole questo dolce sempre frutto di quella grandiosa musa ispiratrice quale era la regina Margherita di Savoia, già nota per l’omonima pizza.

Che sia vero o meno a noi poco tange quando il risultato è di cotanta fragranza e bontà: il “crunch” onomatopeico viene sinesteticamente addolcito dal gusto leggero dello zucchero a velo mentre l’intera “ossatura” del dolce si sposa perfettamente con vari accompagnatori, tra cui spicca l’altro protagonista del carnevale, sua maestà il sanguinaccio. Calcisticamente è una squadra divertente da guardare, capace di adattarsi malleabilmente alle varie personalità degli allenatori.

 

Tiramolla
Sarebbe stato fin troppo facile pescare (anche ad occhi bendati) dal cilindro delle eccellenze di una terra quale l’Emilia-Romagna e cacciarne fuori un capolavoro gastronomico random. E invece no, noi di inFOODation siamo andati a scavare in fondo cercando particolari (ed antichissime) ricette specifiche della città di Sassuolo.

E abbiamo trovato un dolce particolare già solo nella creazione, che vede le sue origini ricadere nell’era delle crociate, nello specifico a Bisanzio punto di partenza prima di arrivare alla nostra città di interesse.
Tipico dolce pasquale, i Tiramolla non sono altro che caramelle a base di zucchero e miele, con un composto lavorato quando è ancora così caldo e morbido da poterlo appendere ad un gancio ed allungare (non senza una significativa fatica) per poi ritagliarlo in piccoli pezzetti. Spugnosi e gustosissimi per la loro creazione ricordano molto delle squadre che danno il meglio di loro sotto pressione e che una volta ingranata la marcia sono irrefrenabili.

Massimiliano Guadagno

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