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Il piccolo stato è un diadema incastonato tra Spagna e Francia e a tavola risente dell’influsso di entrambe le culture. L’Andorra vive di turismo, avvantaggiata da un sistema fiscale generoso e pullula di ristoranti che offrono interpretazioni locali della cucina catalana e di quella del pireneo francese, con uno sguardo al resto del mondo.

Se si vuole apprezzare al meglio il gusto autentico del Principato è da preferire una delle venticinque bordas, antiche fattorie e case rurali trasformate in ristoranti che offrono il meglio dei prodotti locali. Trionfano le preparazioni a base di funghi e carne, dall’immancabile maiale al manzo passando per la selvaggina declinati in tutte le salse e cotture, da accompagnare con i vini catalani della DO Priorat, vini  rossi irrobustiti da un'uva corposa come la garnacha allevata con una bassa resa per ettaro.

Una valida alternativa nel bicchiere sono i vini aragonesi della DO Somontano, arricchiti dal vitigno monastrell miscelato sovente con uve internazionali. Spostandosi di qualche chilometro nella vicina Francia si può scegliere un vino della zona Roussillon, in particolare dell’AOC Fitou dove s’incontrano rossi strutturati quasi quanto i cugini iberici.

Abbiamo provato personalmente la Borda Patxeta che si erge tra le pareti rocciose vicino al villaggio di Canillo, un ristorante in cui predomina il fascino rustico del legno e l’odore intenso del caminetto nel quale vengono arrostite le deliziose carni cacciate o allevate dal padrone di casa. Gli amanti del genere apprezzeranno di sicuro un piatto di caracoles a la “llauna”, piccole lumache di montagna arrostite a fuoco vivo e accompagnate da salsa all-y-oliPer tutti gli altri l’ampia scelta di carne arrosto non potrà che soddisfare i palati carnivori. Il coniglio casareccio arrostito a fuoco vivo è un tripudio di aromi e sapori, con una carne inaspettatamente morbida e succulenta. Le torte e i semifreddi di frutta selvatica sono l’immancabile conclusione di una cena ben riuscita. L’ottimo rapporto qualità prezzo e l’ampia scelta di amari confermano il parere positivo su questo ristorante che consigliamo vivamente.

La Borda de l’Hortò sulla strada tra Canillo e Ransol si contraddistingue per le porzioni decisamente generose. Caminetto ancora una volta protagonista della location. Per variare rispetto alla precedente abbiamo preferito due tagli “poveri” di maiale in umido, guance al Pedro Jimenez e piedini in umido con funghi, entrambi succulenti e gustosi. I piedini provati in altri ristoranti ci sono sembrati migliori, ma la salsa ai funghi ha influenzato il giudizio positivo sul piatto. 

Un'alternativa rispetto alla cucina tradizionale è il ristorante Cheese Art di Encamp, un locale moderno e dagli arredamenti kitsch che al contrario delle apparenze offre un'ottima scelta di formaggi internazionali declinati in fondue, raclette ed altre amene preparazioni. Da provare prima o dopo qualche ora di benessere nel vicino centro termale Caldea, ben organizzato e frequentato da pubblico giovane.

Il Principato è disseminato di botteghe e negozi enogastronomici nei quali approfittare dei prezzi vantaggiosi per rifornirsi di vino e ottimi insaccati.

Un viaggio da non perdere! 

Luigi Orlando

 

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