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Flynn McGarry: un nome, una garanzia. Nell’era in cui piovono chef, questo è il caso di un bambino prodigio ai fornelli; ha appena 16 anni e ha già un notevole curriculum in ambito gastronomico, grazie ai suoi stage presso ristoranti blasonati, come l’Alinea e il Next di Chicago, l’Eleven Madison Park newyorkese e il Geranium di Copenhagen.

Scopre la sua passione a 3 anni e, quando è costretto a stare rinchiuso in casa per mesi a causa di una tosse persistente, si documenta e studia i piatti proposti da Iron Chef Japan, show di cucina giapponese a cui si ispira e così, indossando il grembiule in prima persona, costruisce la sua grande personalità fino a far diventare questo stile minimalista e orientaleggiante la sua cifra culinaria. Può contare inoltre su una famiglia (nonna ex dirigente di NBC, mamma filmmaker) che lo ha spronato fin da quando, a soli 10 anni lo ha dotato di tutti gli attrezzi professionali per sperimentare ricette creative ma con ingredienti semplici, curati maniacalmente nell’impiattamento.

Ma non è finita qua: l’anno scorso ha riempito le copertine di alcune tra le più note testate statunitensi, in primis il New York Times e, dopo tutto il clamore attiratosi, sta aprendo per giunta il suo personale ristorante a New York, precisamente un popup di sei mesi con sede a Manhattan, sulla Washington Street. Il promettente  Gordon Ramsay versione teenager saprà gestire un locale tutto suo e fronteggiare le stesse responsabilità di uno chef adulto?

Eureka inizierà a sfornare piatti a prova di gourmet e a servire palati americani a partire dal prossimo 12 settembre, partendo con un’offerta golosa a base di un menu degustazione di 14 portate alla modica cifra di 160 dollari a testa (che diventano 240 con abbinamento dei vini), per i tre giorni del weekend ed è già pienone fino a metà ottobre!

Reduce dalle serate ‘Eureka Pop Up’, cene mensili nel salotto di casa sua, nella San Fernando Valley, dove ha deliziato (a pagamento, of course) i suoi ospiti, cucina da quando aveva 12 anni per un’élite sopraffina che può permettersi un conto salatissimo per i suoi famosi manicaretti.

Siamo di fronte all’ennesimo caso di baby talento, uno dei tanti fenomeni mediatici che lascerà a bocca aperta o con l’amaro in bocca? Flynn, dulcis in fundo, sta redigendo anche un libro e intanto grande è l’attesa per i suoi capolavori culinari top secret, ad eccezione del suo annunciato cavallo di battaglia, ossia la ‘terrina di fois gras con cracker Ritz alle arachidi e composta di visciole’.

Dimenticavo, il biondino McGarry è stato inserito, di diritto, nella lista degli chef under 30 più innovativi da Zagat

Il piccolo ometto può essere inserito in quel folto elenco di bambini prodigio, personaggi che per una dote o l’altra sono passati alle cronache: per citarne qualcuno, Shirley Temple, la bambina dai ‘riccioli d’oro’ del grande schermo che alla tenera età di 22 anni smette le vesti di attrice e riparte lontano dai riflettori come ambasciatrice, oppure al caso emblematico di Jodie Foster, esordiente negli anni ’60 in una pubblicità per poi conquistare un Oscar, sempre da bambina, per aver interpretato la prostituta nel film cult di Scorsese Taxi Driver, oltre ai casi ipernoti del precoce Pablo Picasso, pittore magistrale già a 9 anni, quando dipinge ‘Le picador’ e di Wolfgang Amadeus Mozart, bambino prodigio per antonomasia, avendo composto il suo primo minuetto per clavicembalo prima di aver compiuto 6 anni o infine del matematico Blaise Pascal, altro fenomeno per le sue abilità nello studio della matematica e della fisica, arrivando a 12 anni a risolvere le prime 23 teorie della geometria di Euclide. Chapeau! Insomma a questo punto un quesito sorge spontaneo: che avranno di speciale questi bambini per meritarsi questi doni di natura?

Sabrina Riccio

 

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