A seguire sarà presentata in anteprima sul terrazzo di Palazzo Marigliano la Vetrina delle eccellenze cilentane a Napoli, un percorso enogastronomico 'sensoriale, didattico e degustativo' realizzato dal GAL Cilento Regeneratio in collaborazione con la Fondazione Giambattista Vico, che resterà aperto tutta l’estate. Interverranno all'evento napoletano di apertura della mostra, curata dal prof. Domenico Bianco: l’Assessore alla Cultura della Regione Campania prof. Caterina Miraglia; il direttore della Fondazione GB Vico prof. Vincenzo Pepe; il direttore della Fondazione Bact (ITS Beni Attività Culturali e Turistiche) ing. Lucio Parascandalo, il Prof. Giuseppe Limone (ordinario di Filosofia del Diritto e della Politica - Seconda Università degli Studi di Napoli, Facoltà di Giurisprudenza).
''Festival Vichiano per noi è tutti i giorni - spiega Vincenzo Pepe - con le tante attività della Fondazione come la valorizzazione del prezioso complesso monumentale delle Chiese di san Gennaro all’Olmo e San Biagio Maggiore, dove Vico fu battezzato e del Castello De Vargas Machucca di Vatolla, dove il filosofo soggiornò, divenuto oggi un modello di turismo culturale, sede del Museo Vichiano e della Biblioteca del Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano con oltre ventimila volumi specialistici dedicati alla cultura ambientale, alla filosofia e alla storia sociale. Siamo orgogliosi di dare il nostro contributo al Forum delle culture con una calendario ricco di iniziative e questa mostra che in agosto sarà a Vatolla, poi a Paestum e che ci è già stata richiesta a Roma e Bruxelles ma che sopratutto viaggerà nelle scuole delle Campania’'.
L’iniziativa è destinata non solo agli appassionati di filosofia, ma grazie alla creazione di un percorso coinvolgente, al turista che voglia partire alla scoperta del Centro Antico di una città ai tempi del filosofo tra le più importanti d'Europa. Ogni pannello della mostra contiene uno spazio dedicato a citazioni tratte dall'Autobiografia di Vico ma soprattutto costituisce una sorta di guida per seguire le orme del filosofo nella Napoli di oggi e un invito ad intraprendere un viaggio verso Vatolla, splendido borgo nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, con poche centinaia di abitanti ed un flusso di circa 20mmila visitatori in costante crescita.
Il percorso proposto parte dalla casa natia e dalla bottega di librario del padre a Spaccanapoli, dove Vico visse fatta eccezione dei 9 anni di Vatolla, fino al 1699. All'angolo tra via San Gregorio Armeno e via San Biagio del Librai si trova il complesso monumentale di San Gennaro dell’Olmo e la Chiesa di San Biagio Maggiore, dove Vico fu battezzato e dove fu sepolto il padre. Non lontano, tra via Paladino e via San Marcellino, si incontra il Collegio Massimo dei Gesuiti, oggi Biblioteca Universitaria, dove Giambattista Vico studiò. Sempre nei pressi, di fronte ai portici di San Gaetano si può vedere quel che resta della Basilica di Sant'Angelo a Segno dove, nel 1699, Giambattista Vico sposò Caterina Destito, giovane popolana, bella ma analfabeta, che gli diede numerosi figli. Sempre nei pressi, a via dei Tribunali è possibile visitare il Complesso e la Biblioteca dei Girolamini, una tra le più ricche ed antiche del Mezzogiorno, il cui fondo più importante è costituito dai libri provenienti dalla ricchissima Biblioteca di Giuseppe Valletta. Questi libri furono acquistati nel 1727 dai padri oratoriani, su consiglio di Vico, per 14.000 scudi. e che comprendeva una ricca collezione di testi giuridici, filosofici, religiosi e letterali del '600 e del '700 . Sito frequentato e caro a Giambattista Vico nella cui chiesa riposa e una lapide ne ricorda il luogo della sepoltura .Infine se ci spingiamo un poco oltre troveremo la sede della Regia Università, oggi Museo Archeologico Nazionale, dove il filosofo insegnò dal 1699 fin quasi agli ultimi anni di vita. In un raggio ristretto, nelle vicinanze del Duomo, si trovano le numerose case che il filosofo abitò con la famiglia, vico Giganti, piazza dei Girolamini, vico Grotte della Marra, vico delle Zite, via Carbonara angolo Gradini dei SS Apostoli dove morì nel 1744. In queste case, tra lo strepito dei suoi numerosi figli, come lo stesso filosofo ci ricorda, Giambattista Vico elaborò la sua dottrina scrivendo tra le altre le tre versioni della Scienza Nuova, opera che lo ha reso famoso collocandolo tra i grandi pensatori dell'umanità.
Le prossime tappe della mostra saranno in Cilento, alla scoperta dei luoghi vichiani a Vatolla dove soggiornò,con alcuni intervalli, dal 1686 al 1695 come precettore dei figli di Don Domenico Rocca. Vatolla è un piccolo borgo arroccato su uno dei crinali collinari, ricchi di uliveti e boschi di castagni,che digradano verso il mare tra Castellabate ed Agropoli. Il viaggio di Vico nel lontano 1686 si svolse dal basso verso l'alto, dal porto di Agropoli per poi spostarsi a dorso di mulo fino a quella che oggi si chiama località Archi e da qui inerpicarsi per un strada, le cui tracce si possono ancora individuare, fino allo spiazzo antistante il Convento e da qui salire al Castello. Per visitare i luoghi vichiani a Vatolla si suggerisce un itinerario discendente che parte dalla Chiesa della Madonna delle Grazie costruita nell'XI secolo sull'acropoli del paese per arrivare al castello De Vargas Maciucca. Castello di origine longobarda,passato dopo l'anno 1000 alla potente famiglia salernitana dei Sanseverino quindi venduta alla famiglia Griso e nella metà del seicento acquisita dalla famiglia Rocca per finire infine nei possessi dei Vargas Maciucca, recentemente restaurato è oggi una delle più importanti sedi della Fondazione GB Vico. Qui dopo aver visitato il castello, si discende verso le strette strade del Centro Storico sino a giungere al Convento di Santa Maria della Pietà, luogo tra i più cari al filosofo, infatti qui si intratteneva sui suoi amati libri studiando Platone, Dante, Aristotele, Petrarca, Tacito, Cicerone presso la ricchissima biblioteca annessa al Convento. E’ possibile fermarsi all'ombra dell'ulivo nel luogo dove Vico soleva riposare e studiare durante i caldi pomeriggi d'estate.
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