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Alzi la mano chi, quando fa la spesa dal fruttivendolo, non ha paura di portare in tavola un pomodoro cancerogeno. Ma chi ha mai sentito parlare del fagiolo "pezzella di Calvi", detto anche fagiolo piattella, del fagiolo dente di morto di Acerra, del fagiolo a Formella, della fava di Carpino, dei ceci di Cicerale, della lenticchia del Cilento?

Eppure i legumi sono considerati importanti per la salute dell'apparato digerente e forniscono proteine vegetali alternative alle proteine animali. Negli ultimi anni le mutate abitudini alimentari hanno diminuito il consumo e, di conseguenza, la produzione di questi cibi. Per sostenere queste varietà di legumi nel weekend dal 4 al 6 marzo si è svolta a piazza Dante la manifestazione Leguminosa, promossa da Slow food Campania.

Così i napoletani hanno conosciuto legumi, una volta di uso comune sulle loro tavole, dimenticati per un lungo periodo e ora riscoperti e valorizzati grazie ad aziende agricole che, a differenza della famigerata terra dei fuochi, promuovono la qualità e la tipicità dei prodotti. I momenti più apprezzati sono stati quelli delle degustazioni dei legumi, come si cucinavano un tempo nelle famiglie napoletane. Per valorizzare le varietà tipiche, occorre l'alleanza tra i produttori e i ristoratori che con i loro menu possono proporre ricette nuove e antiche e assicurare un futuro economicamente garantito ai contadini e agli ortolani meridionali. Cuciniamo i legumi per la nostra salute e per il nostro gusto.

Valeria Rossi

Photo: Valeria Rossi  &  Federica Mazza

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