I ladri di oggi preferiscono il cibo

Ricordate Diabolik, il fascinoso ladro dei fumetti che accompagnato dalla sensuale Eva Kant ruba denaro e gioielli a ricche famiglie, banche e criminali arricchiti senza ombra di scrupolo? E che dire di Lupin III, il ladro gentiluomo protagonista del famoso manga giapponese poi tradotto per gli schermi nel mito che ha animato l’infanzia di tanti? Se poi vogliamo parlare di cinema gli esempi sono infiniti: di pellicole che raccontano di geniali trovate, veri e propri colpacci degni di esperti prestigiatori, ce ne sono per tutti i gusti.

Ma nella vita reale? Pare che il bottino tanto agognato abbia cambiato sostanza. Non più pietre preziose, lingotti d’oro o famose opere d’arte dal valore inestimabile, bensì interi raccolti di arance, olive, nocciole e limoni Igp, arrivando fino a formaggi e vini.

Sembrerà strano che prodotti come il Parmigiano Reggiano possano spingere bande perfettamente organizzate alla razzia senza limiti, ma a pensarci bene non poi così tanto. Una forma del formaggio italiano più famoso al mondo infatti pesa in media quaranta kg per un valore di circa quattrocento euro. Si tratta di un prodotto facilmente smerciabile, che per evitare la tracciabilità può anche essere velocemente tagliato o grattuggiato. Sta di fatto che secondo la Coldiretti negli ultimi tre anni i furti di Parmigiano Reggiano hanno raggiunto i dieci milioni di euro di controvalore, pari a ventimila forme sottratte a caseifici, magazzini, distributori e supermercati.  E rispetto a vini e liquori la situazione non è tanto diversa, colpendo sia i grandi depositi che le cantine dei ristoranti. Pochi minuti e il gioco è fatto: non resta che godersene i frutti.

Diabolik e Lupin III avrebbero forse sentito il richiamo dei bunker super vigilati scelti per proteggere questa nuova classe di ricchezza come una sfida da dover assolutamente vincere. Abbiamo però qualche dubbio sul fatto che Eva o Margot sarebbero state d’accordo.

Dopotutto un carico di formaggio, per quanto prezioso, è sempre formaggio.

M.I.