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Lo sapevi che
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Molti non sanno che Parete, meraviglioso comune di poco più di diecimila abitanti in provincia di Caserta, è famoso per la produzione di fragole.
La “Cooperativa Sole”  - la principale che le produce – è una vera e propria eccellenza del territorio ed annovera oltre cento agricoltori associati diversi stagionali e vanta una coltivazione con sistemi di avanguardia.

Da sabato 15 aprile fino a ieri, domenica 23 aprile, ha avuto luogo nella cittadina una grande festa legata a questo goloso frutto. L’evento ha acquisito ancora più valore grazie  all’inaugurazione del “Museo della Fragola”, un primato in Italia.

Il sindaco Gino Pellegrino, con l’aiuto del vescovo Spinillo, ha restituito all’antico folgore il Palazzo Ducale del paese, che attualmente ospita il “Villaggio Food”, dove abbiamo degustato la fragola  sotto forma di primi, secondi, dolci e liquori presso gli stand  presenti.

Il museo tematico  è diviso per piani. Partendo dal piano terra del palazzo, dove sono enunciate le principali proprietà della fragola in un percorso intuitivo ed interessante, si va attraverso un vero e proprio viaggio nel mondo di questo meraviglioso frutto.

Molti non sanno, per esempio, che la fragola  - intesa nella sua forma generica, a cuore e rossa – non è un frutto vero e proprio bensì un’infruttescenza. I veri frutti sono quei piccoli semini gialli che la costellano, gli acheni. Ricca di flavonoidi e vitamina C, la fragola ha un grande apporto di zuccheri buoni ed antiossidanti, e ne esistono infinite varietà – da quelle selvatiche a quelle coltivate, che sono di oltre 26 tipi!

Salendo ai piani superiori – con numerose aree giochi e intrattenimento per incuriosire anche i più piccoli – si passa alla storia della fragola, già nota ai romani che la consumavano principalmente nelle feste in onore di Adone. Secondo la leggenda, infatti, le lacrime di  Venere cadute sulla terra dopo la morte dell’amato si sarebbero trasformate  in cuori rossi dando origine, appunto, in questi frutti. Diversamente, nel Medioevo, la fragola veniva vista come simbolo di lussuria e peccato ed utilizzate principalmente per scopi terapeutici (spesso come antidoto al morso dei serpenti). Più avanti nel tempo, le fragole sono state annoverate tra i rimedi di bellezza più efficaci – si pensi alla nobildonna francese Ottocentesca, Madame Tallien, che ne usava dieci chili alla volta per fare il bagno al fine di rendere la pelle setosa e morbida.

All’ultimo piano, infine, la fragola è presente in tutte le sue forme artistiche. Una mini-rassegna tra arte classica (con inoltre opere di alcuni artisti contemporanei) , letteratura, musica e cinema. Impossibile non menzionare Shakespeare, che definiva la fragola ‘cibo delle fate’, fino al celebre album ‘Strawberry Fields Forever’ dei Beatles, per terminare con alcune pellicole che hanno come leitmotiv il dolcissimo frutto. Basti pensare a ‘Il posto delle fragole’, capolavoro del 1957 di Ingmar Bergman, dove il frutto rappresenta la primavera e – in senso metaforico- l’innocenza e l’ingenuità,  a ‘La Grande Abbuffata’ di Marco Ferreri, datato 1973, dove il tema del suicidio è rappresentato in chiave d’umor nero e termina con una bavarese alle fragole, fino a ‘Il Favoloso mondo di Amélie’ di Jean Pierre Jeunet dove una delle scene cult è appunto rappresentata da una piccola Amélie che mangia golosamente fragole caramellate dalla punta delle dita.

Insomma, un vero e proprio culto della fragola vi aspetta al bel Palazzo Ducale di Parete. Cosa aspettate? Andateci, e fatevi travolgere anche dalla bella festa della patrona, Santa Maria della Rotonda!

 

Mary Sorbillo

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