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Piccolina nella statura ma con una grande tempra ed un grande sorriso. Questo è il ritratto di Isabella de Cham, la ‘lady della pizza fritta’ che, coadiuvata da Vincenzo Durante ha realizzato un piccolo sogno. Li abbiamo intervistati entrambi all’apertura di Pizza Fritta 1947, il loro nuovo locale in Via Cesare Sersale, nel cuore di Napoli, che affianca la sede originaria la quale d’ora in avanti si dedicherà esclusivamente all’asporto.
Una storia che sembra un film – Isabella, già pratica di acqua e farina per la sua esperienza pregressa alla Masardona e Zia Esterina Sorbillo, in una sera d’agosto presa dall’appetito si reca da Vincenzo per mangiare una pizza fritta. Lui è ancora un piccolo takeaway, lei chiede se cercano personale. E’ subito sinergia.

Vincenzo comprende subito le qualità di Isabella – svelta, precisa, delicata nei movimenti – e si decide di partire con una nuova avventura.
“Ho scelto di ampliare l’attività perché sentivo di dover dare qualcosa di più ai miei clienti”, spiega Vincenzo “il take away è più diretto ma ti distanzia dal cliente, col quale invece avevo già da tempo voglia di creare un’empatia, un legame più profondo, offrendo sia più servizi ma in un modo che andasse oltre la rapidità del ‘portar via’ ” aggiunge.

Il nome del locale, vagamente vintage, ha radici storico/affettive che nulla hanno a che vedere con la data di fondazione. Vincenzo stesso sostiene di aver scelto l’anno 1947 a seguito di una semplice ricerca su Wikipedia circa la pizza fritta. “Mettiamoci poi che mio padre è nato nel 1947, e che io – grande scaramantico – sono nato nel 1974, quindi al contrario, ed è così che è nato il nostro nome”

Semplice, non altisonante, non pretenzioso come molti nuovi trend che piazzano la dicitura gourmet un po’ ovunque. L’attività di Isabella e Vincenzo si prepone di offrire un prodotto povero, come era ai tempi del suo avvento, ma ricercato nei dettagli, scrupoloso nella realizzazione e sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni.

“Lavoriamo tanto ma ci divertiamo ancora di più” racconta Vincenzo “quando fai il lavoro che ami sei fortunato. Io poi sono circondato da sole donne...” ride assieme ad Isabella.
Un contesto insolito, considerato che il mestiere di pizzaiolo è ancora legato alla figura maschile. Isabella rompe gli schemi, è una sorta di icona al contrario, ed è ancora più fiera di se stessa quando molti suoi celebri colleghi uomini desiderano mangiare solo la sua pizza.

“E’ un po’ una sfida – aggiunge sorridendo – perché c’è ancora qualche preconcetto. Ma fare la pizza fritta è un’arte che agevola di più una donna. Ci vogliono mani piccole, eleganza, calibrare bene gli ingredienti” ; in effetti, assaggiandola non si può far altro che avallare la sua teoria. La pizza è morbida, fragrante, realizzata con una precisione certosina, bella agli occhi e ottima al gusto.
Isabella è una magister delle farine, che padroneggia con maestria. 00, Tipo 1, ai cereali (tutte rigorosamente Caputo) ed una variante integrale che potrebbe far storcere il naso ai puristi ma che si preannuncia un successone.
Nel mare magnum di innovazioni – tra cui la pizza con coronello di stocco portata all’appuntamento gastronomico ‘Una Pizza per l’estate’ a Palazzo Petrucci – anche una dedica a colei che della pizza fritta ha creato un mito ed un emblema – Sophia Loren. Soffice, ripiena di provola, caciocavallo, speck, pomodorini del piennolo e peperoncino. “Un po’ come è l’essenza della Loren” ci dice Vincenzo “una donna mediterranea, passionale, forte.” L’allegoria deve essere arrivata oltreoceano, dato che la diva ha inviato personalmente i propri omaggi ed il proprio autografo direttamente da Los Angeles.

Una nuova location, prezzi popolari, birre artigianali – tra cui la deliziosa KeBirr -  sperimentazioni gastronomiche senza perdere il ‘crunch’ tipico della pizza fritta, quel suono tradizionale e familiare che tutti almeno una volta nella vita abbiamo sentito. Il tutto condito dal sorriso di Isabella e dall’accoglienza di Vincenzo. Una fusione sia caratteriale che lavorativa che non può che preannunciarsi un grande successo.

 

Mary Sorbillo

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