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In vino veritas
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Databile al VII millennio a.C., la birra è una delle bevande più antiche prodotte dall’uomo la cui diffusione è stata coeva a quella del pane. Le materie prime erano le stesse, l’unica differenza stava nelle proporzioni: se si metteva più farina che acqua e si lasciava fermentare si otteneva il pane; al contrario, se si metteva più acqua che farina, dopo la fermentazione si otteneva la birra.

I primi a produrre birra furono probabilmente i Sumeri. Si dice, difatti, che proprio in Mesopotamia sia nata la professione del birraio e la retribuzione dei lavoratori veniva corrisposta in birra. Bel compromesso per quei tempi! Se ne producevano due tipologie: una d’orzo chiamata siraku (pane liquido) e un’altra di farro chiamata kurunnu. A regolamentarne la produzione e la vendita ci pensava il Codice di Hammurabi, che addirittura condannava a morte chi non rispettava i criteri di fabbricazione indicati e chi apriva un locale senza autorizzazione. Una bella gatta da pelare per i furbetti che annacquavano la birra!

Sempre in Mesopotamia, la birra oltre ad essere una grande fonte di sostentamento per il popolo assumeva anche un significato religioso: veniva bevuta durante i funerali per celebrare il defunto ed offerta alle divinità.

In Antico Egitto, invece, la popolazione beveva birra fin dall’infanzia. Oltre ad essere concepita come alimento dagli egizi, veniva considerata una medicina che, diluita con acqua e miele, veniva somministrata soprattutto ai neonati quando le madri non avevano latte. Per i Babilonesi, invece, la birra ben presto cessò di essere un prodotto artigianale e divenne un vero e proprio prodotto industriale con i faraoni che possedevano addirittura delle fabbriche.

Se in Mesopotamia e in Antico Egitto la birra aveva una produzione pari a quella del pane in termini di quantità, la Grecia, più orientata sul vino, non ne produceva neanche un goccio. Gli Elleni bevevano birra solo in occasione dei giochi olimpici e durante le feste in onore di Demetra. Discorso analogo per Etruschi e Romani, che prediligevano anch’essi il vino e di birra non ne volevano proprio sapere.

Ad accaparrarsi il merito di aver introdotto la birra in Europa furono le tribù Germaniche e Celtiche. Questi ultimi in particolare si stanziarono in Gallia, in Britannia e soprattutto in Irlanda, sancendo l’ascesa irrefrenabile della “bevanda d’oro”. Queste prime birre introdotte erano di gran lunga diverse da quelle alle quali siamo abituati noi: oltre ad essere più dense, erano arricchite con prodotti dai quali proveniva l’amido (miele, spezie, frutta, piante). Il luppolo come ingrediente fu menzionato solo nel 822! Questo “perfezionamento” dovuto all’introduzione del luppolo fu tutto merito dei monaci che nei monasteri e nelle abbazie  cominciarono a produrre dell’ottima birra sancendo il salto di qualità nella produzione della bevanda.

Durante la rivoluzione industriale, poi, la produzione di birra passò da una dimensione artigianale ad una prettamente industriale, affermandosi a livello mondiale.

Gli ingredienti. Gli ingredienti con i quali si produce la birra sono malto, grano, luppolo, acqua e lievito. Attualmente le birre vengono arricchite anche con altri ingredienti per dare un tocco in più e sorprendere gli appassionati bevitori. Cresce anche la cultura gastronomico-birraria, filtrata dai comandamenti della nuova cucina.

La rivincita dei birrifici artigianali. Non solo birra industriale! Oltre ai grandi marchi di birre industriali che troviamo in ogni supermercato della Terra, stanno emergendo un po’ ovunque piccoli birrifici artigianali. E in Italia i birrifici artigianali e quelli casalinghi raddoppiano anno dopo anno. Sono proprio queste piccole realtà ad “affascinare e trainare un mercato esigente e curioso” (Licia Granello, Mai fragole a dicembre, p. 138).

Ma come viene prodotta una buona birra? Quante tipologie di birra esistono? Vi aspettiamo la settimana prossima con un nuovo e dissetante articolo in merito…

Stay tuned!!!

Valeria Vanacore

 

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